18/02/2012 17:44
In risposta a chi chiedeva se avrebbe confermato qualcuno della rosa attuale, il tecnico ha persino rispolverato il castigliano, con un proverbio del XV secolo: "En espanol se dice: cuando las barbas de tu vecino veas pelar, pon las tuyas a remojar. Avanti, ora traducete", ha concluso strappando qualche sorriso ai cronisti presenti.
La frase in questione non è altro che un proverbio spagnolo del XV secolo. "Quando la barba del tuo vicino inizia a spelacchiarsi metti la tua in ammollo", una possibile traduzione letterale. In sala stampa il traduttore del tecnico spagnolo ha provato a spiegare il senso di questa frase idiomatica: "In pratica, quando al tuo vicino capita qualcosa di sgradito, inizi a guardare anche nel tuo orticello e a dire se è meglio darsi da fare". Un messaggio che va a chiarire quanto detto in precedenza dei calciatori: "Non confermo nessuno, nemmeno me stesso. Non c'è mercato per la prossima estate, domani c'è il mercato. Domani si vedrà chi merita la conferma e chi ha voglia di continuare nella Roma".
Il tecnico di Gijon non è nuovo ad usare espressioni del genere. L'ultima fu il 4 giugno scorso, quando il suo Barcellona B battè 3-2 il Rayo Vallecano, chiudendo al terzo posto della Segunda Division. E nella conferenza post-partita il tecnico scelse proprio un proverbio per sancire il suo addio al club blaugrana, quando defini la Roma "un dulce que a nadie le amarga". Letteralmente, un dolce che a nessuno va di traverso. O ancora, per dirla alla Don Vito Corleone de 'Il Padrino', un'offerta che non si può rifiutare.
Al tempo quell'espressione aveva fatto chiarezza sulle voci che circolavano sul tecnico asturiano, che di li a poco avrebbe lasciato la Catalogna per accasarsi a Trigoria. La speranza è che anche il proverbio citato oggi faccia intendere al meglio le richieste del tecnico ai giallorossi, chiamati al riscatto dopo la brutta prova di Siena. Se, come ha spiegato Luis Enrique, "con questo messaggio la Roma diventerà grande", non serve altro che verificare, già da domani pomeriggio, in una partita che diventa un esame e con il pubblico a fare da giudice (Luis Enrique dixit), se Totti e compagni lo hanno recepito
Daniele De Angelis