02/02/2013 19:29
Ci sono due conferenze che hanno molti punti in comune. L'una, dell'asturiano, all'indomani della pesante sconfitta nel derby di ritorno dello scorso anno. L'altra, del boemo, alla vigilia del commiato contro il Cagliari. Se Zeman ha attraversato uno dei momenti più difficili da quando è sulla panchina della Roma, anche Luis Enrique non se la stava passando bene. "Che ho fatto per meritare questo?" aveva detto ai cronisti nella pancia dell'Olimpico pochi giorni prima.
UN PASSO - Si parte con il movimento. Restare sulla panchina della Roma è un tango che guarda verso il futuro. Ma Luis Enrique compirà la sua inversione di marcia a metà maggio, mentre Zeman verrà letteralmente roteato a 360° dalla società pochi giorni dopo.
Luis Enrique: Un passo indietro? Mai.
Zeman: Le mie dichiarazioni? La società l'ha presa come se volessi tirarmi indietro, ma io voglio tirarmi avanti.
IL GRUPPO - I parallelismi scivolano poi sui rapporti con il gruppo. L'ex Barcellona chiude la porta dello spogliatoio con una doppia mandata, il boemo dopo averla tenuta aperta per gran parte della stagione si veste da dottore e smentisce la diagnosi di Walter Sabatini.
LE: Lo spogliatoio?
Quello che dico ai giocatori rimane nello spogliatoio, non lo dico. Sono convinto che andremo lontano, anche se è difficile dirlo adesso.
ZZ: Ritiene che i rapporti 'cancerogeni' possono essere curati?
Penso che non ci sono rapporti 'cancerogeni' con nessuno, semmai c'erano in passato. Un po' di anni fa
MERCATO - Capitolo mercato: entrambi abbastanza aziendalisti e soddisfatti della rosa, sebbene giovane. "All'inesperienza si sopperisce col talento" è il sunto del pensiero di entrambi.
LE: E' pronto a chiedere giocatori d'esperienza ed a fare passi indietro nel caso non dovessero arrivare?
No, abbiamo parlato con Sabatini e Baldini e sapevamo che a Gennaio non serviva nessuno. (...) Con la società vogliamo fare una squadra forte. L'esperienza si fa ogni giorno, ad ogni partita. Nessuno nasce con l'esperienza. Per me non c'è nessun problema, a me piacciono i giocatori bravi, di 35 anni o di 20 anni. Non mi interessa l'età. Certo, in alcune partite l'esperienza può essere importante ma conta di più la qualità.
ZZ: Ci voleva qualcosa di più sul mercato?
Dall'inizio dell'anno ho detto che sono soddisfatto. Magari ci si poteva aspettare qualcosa di più da qualcuno, ma come rosa sono convinto che può fare buon campionato. Abbiamo 12 ragazzi under 23 che hanno poca esperienza ma possono sopperire con il grande talento. A parte di avere un terzino in più a disposizione (Torosidis ndr) non ho chiesto niente, poi la società sta valutando quello che poteva fare
NUMERO STREGATO - Ed ecco arrivati alla domanda, anzi, al numero stregato. Sintomatica di un momento di difficoltà evidente, la risposta è un mistero. Perchè 5 anni? Perchè lo ha detto Luis Enrique, che non più tardi di 2 mesi avrebbe rassegnato le dimissioni e abbandonato il mondo del calcio? Perchè lo ha ribadito Zeman, nella settimana più traballante della sua già instabile carriera?
LE: Resta il prossimo anno?
(...) Dovrete sopportarmi per altri 4-5 anni minimo.
ZZ: Ha mai pensato a rassegnare le dimissioni?
Non ci penso. Voglio stare 5 anni alla Roma, non ci penso proprio
Lorenzo Censi