KEYWORDS - La gestione comunicativa della cessione di Benatia. Tra 'menestrelli', aspirazioni economiche e promesse non mantenute

28/08/2014 01:00

LAROMA24.IT (Matteo Monti) - "Morto un papa se ne fa un altro". Anche perchè la gente cominciava ad averne abbastanza. L'epilogo della vicenda è arrivato con un cinguettio dal profilo del Bayern Monaco: circa 30 milioni nelle casse della Roma dopo un travaglio durato mesi, con i primi scricchiolii che si erano già avvertiti ad aprile, nonostante il totale senso di appartenenza dimostrato poi sul campo. Il 30 aprile 2014 l'Utr lo premia come "Giocatore dell'anno", lui ringrazia tutti e spiega le sue intenzioni per il futuro: "Faccio parte di questa squadra e non voglio andarmene, poi deciderà la società. Se mi verrà detto “Devi andare via per problemi economici mi dispiacerebbe molto perché mi sento romanista e vorrei rimanere qui a lungo".

Tra smentite, dichiarazioni provocatorie, divertenti nomignoli assegnati dai protagonisti della vicenda agli altri attori coinvolti, le oscillazioni del prezzo del cartellino di hanno permesso di far fruttare alla Roma una plusvalenza da più di 15 milioni. Certo, le aspettative da 40+ che regnavano tra i corridoi del sembravano più una dichiarazione pubblica della ritrovata forza della società, piuttosto che realistiche proiezioni di mercato. E' certo che, però, anche le parole del "menestrello in cerca di corte che lo alberghi", Moussa Sissoko, non abbiano rappresentato lo specchio della realtà: "Futuro alla Roma? Direi di sì", aveva detto lo scorso 13 agosto. In poco più di quaranta giorni gli scenari sono cambiati, considerato quanto detto dallo stesso Sissoko un paio di mesi prima: "Lui sta comprando una casa nella capitale. Ha firmato un accordo di cinque anni con la Roma e gliene restano altri quattro da contratto: non è in una posizione di forza per pretendere una partenza. Se questo avverrà è solo perché lo ha deciso la Roma".

La Roma ha deciso poco, arrivata a quattro giorni dalla chiusura del mercato. Ma ha ottenuto comunque tanto grazie ai 30 milioni incassati dalla cessione. Di certo, quello che la società giallorossa non ha scelto è stato il rischio di trovarsi in casa un malcontento di tale rilievo all'interno dello spogliatoio, a così pochi giorni dall'esordio in campionato. E non sono bastate, stavolta, neanche le dichiarazioni di James Pallotta prima dell'amichevole contro il Real Madrid, quando assicurò sul futuro di : "Resta". Così come non sono in realtà bastate neanche le parole che Mauro pronunciò sul finire di maggio, in occasione dell'assegnazione del premio UssiRoma: "Lo abbiamo dichiarato più volte. Non abbiamo in programma di fare cessioni eccellenti". Purtroppo per chi non si è piegato alla logica dell'insulto al "tappetaro", ma ha apprezzato le prestazioni sontuose offerte dal calciatore, in programma non c'era neanche la complicanza legata alla proposta di adeguamento. Le trattative hanno seguito gli sbalzi di chi le ha condotte; le esigenze di e co. non potevano trovare un'offerta consona perché, alla fine, la volontà del calciatore era quella di ottenere più soldi in un'altra - importante - piazza. Profetico, peraltro,   quando parlò già lo scorso aprile della sua nuova squadra in Germania: "Non siamo ancora al livello del Bayern Monaco, ma cercheremo di giocare come loro. Rudi ci ha dato un’identità e parla molto dei bavaresi perchè ama il loro gioco. In passato ho avuto l’opportunità di frequentare Ribery e Drogba di Marsiglia, oggi c’è . Perché ho scelto la Roma? Mi voleva più di tutti".

A maggio, infatti, le cose precipitano. Il marocchino fulmina il cielo sereno di Trigoria e le sirene iniziano a suonare i primi allarmi: "Sono alla Roma, mi restano quattro anni di contratto ancora. Ho parlato con i dirigenti per un prolungamento ma non credo andrà a buon fine perchè non c’è per nulla intesa. Sto bene alla Roma - continua - mi trovo alla grande con il tecnico e con i compagni però ho 27 anni, l’età giusta in cui arrivano delle grandi proposte da club importanti e bisogna riflettere.  Oggi - conclude l'ex Udinese e Clermont - ci sono società come , Bayern, Manchester , varie squadre che sono il sogno di qualsiasi giocatore di calcio". Il difensore potrà quindi tornare a sognare, non più nella piazza che gli aveva conferito il merito di una ritrovata, spaventosa, solidità difensiva e mentalità. Ma sicuramente con guadagni maggiori, visti i 4 milioni che percepirà per i prossimi cinque anni a Monaco. A Roma è arrivato ieri in sordina il suo sostituto, : 13 milioni più 2 di bonus, come quando arrivò a Trigoria, ma con un bagaglio di esperienza internazionale tale da poter essere fiduciosi sull'immediato futuro. Certo, anche il greco potrà dire in conferenza stampa quello che disse durante la presentazione dello scorso 14 luglio: "Sono orgoglioso. Per me, venire qua, è un passo avanti per la mia carriera". I tifosi giallorossi sperano però che, qualora decidesse di consegnare la fascia di capitano al giovane , il greco possa mostrarsi davvero orgoglioso di giocare nella capitale e con la sua nuova maglia. In fondo, non sarà mica sempre solo una questione di soldi.

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