13/06/2016 23:47
LAROMA24.IT (Marco Iannelli) - Miralem Pjanic è ormai un giocatore della Juventus: il centrocampista bosniaco ha sostenuto in giornata a Torino le visite mediche con il suo nuovo club. I tifosi della Roma salutano quindi il bosniaco in seguito alla migliore stagione nella capitale, condita da 10 gol e 12 assist. Una autentica doccia fredda per i romanisti che, come se non bastasse l’addio a Pjanic, devono digerire la cessione alla Juventus, società da sempre considerata ‘nemica’. ‘Giotto’ (così soprannominato nei suoi 5 anni nella capitale) probabilmente non aveva effettivamente capito cosa significasse essere tifoso della Roma, come lui stesso ammetteva il 9 dicembre scorso, appena 6 mesi fa: “Questa è la mia quinta stagione qui e mi hanno insegnato cosa vuol dire essere un romanista. Anche i compagni di squadra con cui gioco da tanto tempo mi hanno fatto capire che questa non è una maglia qualsiasi: la maglia della Roma è una cosa molto importante per la nostra città. Ora sono un tifoso di questa squadra: ora sono un romanista”.
CHIELLINI - La scelta juventina di Pjanic fa discutere ancora di più se si torna indietro nel tempo, precisamente all’11 maggio 2014 quando all’Olimpico si giocava Roma-Juve. Proprio quel giorno, il centrocampista bosniaco, fresco di rinnovo contrattuale (inserendo la clausola...), veniva colpito da una gomitata dal suo nuovo compagno di squadra Giorgio Chiellini: “Io ho sentito un colpo all’inizio e non sapevo chi era. Mi dispiace parlare di altri giocatori, ma certe immagini le vedo spesso. Io avevo il sangue e mi ha fatto male. L’arbitro ha deciso di non dare il giallo: lascio giudicare voi (…). In campo ho saputo che è stato Chiellini e la conferma l'ho avuta guardando la tv. Mi ha preso con il gomito. Mi dispiacerebbe che non andasse al mondiale, ma anche all'andata mi aveva colpito. Sempre lui…”, commentava a caldo l’ex numero 15 giallorosso.
L’ADDIO - Da due anni fa a oggi il passo è breve. Luciano Spalletti dopo l’ultima gara di campionato contro il Milan aveva provato a tranquillizzare i tifosi spiegando, dopo la domanda sul futuro di Nainggolan e Pjanic: “Non posso consigliargli niente, i calciatori possono essere disturbati ma lui (Pjanic, ndr) non vuole sicuramente andare via. Gli faccio qualche domanda ogni tanto, mi piace questo contatto. Vado a chiedere perché leggo delle cose… Bisogna proporgli quello che è un rapporto importante per un calciatore importante: contratto, tentativo di risultato finale, l’amicizia che ci può essere con gli altri calciatori. Ci sono tutte queste cose da valutare ma ci sta bene a Roma, sia lui che Nainggolan. Sono buoni calciatori anche sotto l’aspetto umano, partecipare un luogo comune come lo spogliatoio”. Forse la scelta di Pjanic ha preso di sorpresa anche il suo ex tecnico…
CLAUSOLA - Sì perché è stato proprio Pjanic a ‘scegliere’ la Juventus, così si intuisce dalla raccomandata fatta leggere dal direttore generale Mauro Baldissoni dalla radio ufficiale del club: “Con la presente comunico di avvalermi del diritto di essere trasferito ad altra società, come da accordi tra noi intercorrenti. Vi comunico inoltre la mia disponibilità a regolare il 20% di mia spettanza dell'ammontare del prezzo del trasferimento direttamente con la società che acquisisce il diritto alle mie prestazioni sportive, che nello specifico vi comunico essere la Juventus F.C. . Vi ringrazio e vi prego di prendere contatti per l'espletamento delle formalità contrattuali necessarie”.
GATTO MACULATO - Pjanic si è comportato comunque da professionista, sia nelle sue 5 stagioni a Roma, sia nella scelta della destinazione per proseguire la sua carriera: probabilmente ha preferito andare nella squadra che gli garantiva maggiori garanzie tecniche e di crescita professionale per il futuro, senza pensare cosa significasse la Juventus per uno di Roma. D’altronde però Pjanic non è di Roma, non è nato a Trastevere, è nato in Bosnia 26 anni fa e avrà pensato che era arrivato il momento giusto per trasferirsi a Torino. Anche la Roma non è del tutto dispiaciuta della cessione del bosniaco: saranno più di 30 i milioni che arriveranno nelle casse di Trigoria, una plusvalenza che permetterà alla società di risanare il deficit di bilancio entro il 30 giugno come imposto dal Fair Play Finanziario, e senza passare per la “mossa a coda di gatto maculato” che tanto aveva fatto discutere.