Ultimatum UniCredit: la Roma va venduta

29/05/2009 10:07

A interfac­ciarsi con le sorelle Sensi (ac­compagnate dall’avvocato De Giovanni) ieri c’era Paolo Fio­rentino, braccio di Ales­sandro Profumo, amministrato­re delegato di Unicredit. Anche se Rosella Sensi (di nuovo) ha mostrato di voler tenere duro, la situazione è nota. Italpetroli, la holding che detiene il control­lo della Roma, è indebitata con l’istituto per circa 280 milioni. L’Unicredit detiene già il 49% della Italpetroli e lo scorso giu­gno ha varato un piano di rien­tro che si concluderà nel dicem­bre 2010. Il piano prevede ma­xi-rate, la cui prima scadenza di 130 milioni, nel dicembre scorso, è andata inevasa. La prossima, a giugno, sembra de­stinata alla stessa sorte.

La famiglia ha già da tempo messo a dispo­sizione della Unicredit — attra­verso la banca d’affari advisor Lazard — diversi beni pronti a essere venduti (non il club), ma il piano al momento non ha da­to gli esiti sperati. Per questo, nonostante la riservatezza tenu­ta dall’istituto, è filtrato un con­cetto chiaro: occorre un segna­le di discontinuità. Chiamiamo­la moral suasion oppure pressio­ne, ma Unicredit — senza fare ultimatum — vuole una svolta di prospettiva, anche perchè nessuno sa quanto tempo occor­ra per vendere la Roma. A tal proposito, questo è il momento giusto perchè la coppia Fiora­nelli (che potrebbe arrivare og­gi a Roma) e Flick, se solida, fac­cia una proposta ufficiale.