24/06/2009 07:39
Fioranelli e chi per lui dice di aver assicurato anche la trasparenza circa la provenienza dei soldi (201 milioni per il 67% delle azioni totali, quelle in mano ai Sensi), Mediobanca vuole altre garanzie e i soldi in un conto ben preciso. In questo scenario Unicredit deve e vuole rientrare dei 277 milioni che i Sensi hanno come debito. Tutto e niente, due-tre verità a confronto. Ultimamente quelle che si succedono in giornata sono mille di più. Ieri si aspettavano i comunicati delle parti, quello di ItalPetroli e quello della cordata, è arrivata soltanto una nota del gruppo Fioranelli dal valore del tutto relativo a parte il passaggio finale che parla di "trattative in corso tra il gruppo Fio e la Italpetroli". Fioranelli quindi sarebbe ancora dentro.
Certo sono già cominciati a girare i nomi di chi sta fuori: i libici, innanzitutto. Innanzitutto i libici perché potrebbe rilevare anche ItalPetroli non solo As Roma (d'altronde il loro interesse primigenio era quello). C'è sempre Angelini, che pure non è così amato dai Sensi, e poi chissà chi altro. Ieri intanto Rosella Sensi ha avuto un colloquio con Pippo Marra... Di certo resta il debito di quasi 400 milioni dei Sensi nei confronti delle banche (ai 277 di Unicredit vanno aggiunti i 70 di Mps) la stagione che sta per iniziare, il titolo che crolla in Borsa, il mandato a vendere e la base d'asta che assicurano già pronta. Che qualcuno batta un colpo. I tifosi della Roma in questa storia sono stati messi da troppo tempo alla porta.