01/06/2009 13:10
Non so se resto, devo parlare con la società: lo dice con quella faccia un po così alla quale ormai ci siamo abituati, quella faccia dove il sorriso sembra non abitare mai, un po strafottente e un po crucciata come se gli fosse appena successa la cosa peggiore al mondo. Lo dice a un amico e collega francese, lasciando chiaramente intendere che il suo futuro romanista, pur di fronte ad un contratto che lo lega alla Roma ancora per quattro stagioni, è tutto ancora da chiarire e definire. Anzi, forse un futuro colorato di giallorosso non ci sarà, posso migliorare solo giocando di più, perché Jeremy Menez con quella faccia un po così non è specializzato in bugie.
Il dubbio se restare o salutare, cè, è forte, la tentazione di giocare da qualche altra parte cè, non perché qui si sia trovato male, anzi, ma per il semplice fatto che la Roma di Totti, Vucinic, Baptista e un altro attaccante che comunque dovrà arrivare dal mercato, non è che gli possa garantire quella continuità da titolare che sente di meritare per poter ambire a diventare quello che gli hanno pronosticato sin da quando era poco più di un ragazzino, perché tu, Jeremy, hai il talento del grande giocatore.
Lo dice peraltro, nel giorno della sua prima volta allOlimpico, un sinistro bellissimo che si è sentito il rumore in tribuna, quarto gol in campionato del francese con la faccia di chi sembra che ti stia per fare un favore, le altre tre volte le aveva vissute sempre lontano da Roma, la prima a Verona, un destro da tre punti, poi linutile bis a Catania, infine la domenica precedente a San Siro, un sinistro che ha contribuito a confezionare la vittoria romanista che ha dato la certezza dellavventura europea, seppure minore, anche nella prossima stagione. Lo ha detto, lo dice e, presto, lo dirà anche ai dirigenti romanisti, in un incontro in cui sarà deciso, si spera di comune accordo, il futuro del giocatore.
A Roma sto benissimo, vorrei rimanere, ma anche giocare di più, vedremo quello che succederà, in ogni caso se mai dovessi andare via sarà solo per tornare in Francia ha anche aggiunto il giovane talento francese, sottolineando come il vero problema da risolvere è quello di poter avere una maggiore continuità in campo, da giocatore, nelle partite vere, sperando pure che le problematiche fisiche che lo hanno limitato in questa sua prima stagione italiana, ormai facciano parte soltanto del passato. Se sarà decisa la cessione, comunque, con qualsiasi formula dal prestito in su, per Menez non avrà problemi ad essere accontentato nel desiderio di tornare a giocare nel campionato francese. Sono già almeno tre i club transalpini che si sono fatti vivi per prenderlo. E sono i tre club migliori della Ligue 1, cioè il Bordeaux che sta ancora festeggiando lo scudetto appena vinto, il Lione che ha una gran voglia di riprendersi quello che è stato suo per 7 anni consecutivi, il Marsiglia questanno arrivato secondo. Insomma, ci sarà solo limbarazzo della scelta. Sempre che a Trigoria decidano di darlo. Il dubbio, però, cè ed è pure grosso.