Juan: "Roma, dammi retta: siamo al pari di Inter, Juve e Milan"

15/07/2009 08:17

Cominciamo dalle sue condizio­ni fisiche.

«Sono guarito. Sto bene. E la cosa non che può che darmi gioia. Ho seguito un programma personalizzato nel centro di Flamengo, dove mi conoscono e mi vo­gliono bene tutti. Mi sono curato, mi ero procurato un piccolo edema alla coscia, l’altra però, non quella dei precedenti in­fortuni. E ho fatto pure un lavoro di po­tenziamento alla gamba destra, che vuo­le essere di prevenzione per il futuro».

Quando torna a Roma?

«Domenica prossima sbarcherò a Fiu­micino. Il giorno dopo sarò a Trigoria, pronto per cominciare la preparazione precampionato. Questo periodo di vacan­ze mi è servito anche un po’ per stacca­re, ne avevo bisogno, sono tanti anni che di fatto, tra Mondiali, qualificazioni, cop­pa America, Confederations Cup, in ferie non sono mai andato. Ora sono pronto a ricominciare, e non voglio più fermarmi. Voglio tornare lo stesso giocatore che al Bayer Leverkusen saltava pochissime partite, lo voglio per me e per la Roma».

E’ riuscito a darsi una spiegazione sul perché di tanti infortuni?

«Qualche risposta l’ho trovata, e mi sa­rà utile per il futuro. L’ultimo infortunio è stata un’imprudenza, ho finito la sta­gione stando fermo per due mesi o qua­si, sono partito per la Nazionale, ho gio­ tre partite in pochi giorni: non dove­vo farlo, in quel momento non potevo sopportarle. In precedenza ho commesso lo stesso errore. Mi sono fatto male, mi sono curato, c’era la voglia e l’esigenza di tornare in campo il prima possibile, l’ho fatto, ma sarebbe stato meglio non farlo».

Quando pensa che sarà pronto per gio­care?

«Per la prima di campionato punto a essere al top o quasi. Ora ho bisogno di allenarmi bene per qualche settimana, comincerò a farlo da lunedì prossimo in­sieme ai compagni, poi mi metterò a di­sposizione della squadra. E voglio gioca­re più partite possibili, mi ha dato un grandissimo fastidio averne giocate po­che negli ultimi due anni».

Teme di trovare una Roma ridimen­sionata?

«Assolutamente no. Siamo una squa­dra che vale di più di quello che siamo riusciti a far vedere in campo nell’ultima stagione nella quale, peraltro, abbiamo dovuto fare i conti con tantissimi infortu­ni. La Roma resta una grande squadra».

Grande al punto di poter pronunciare la parola scudetto?

«Siamo in quattro per lo scudetto. Inter, , Milan e noi».

Non le sembra, oggi come oggi, un po’ azzardato come pronostico?

«Io gioco solo per vincere. La Roma de­ve solo tornare a giocare da Roma. Se lo faremo, ce la giocheremo con tutti. Siamo forti, datemi retta».

Insomma, i quattro posti per la Cham­pions League dell’anno prossimo, Juan già li ha assegnati?

«Non voglio dire questo. Quel che pen­so, è che la ha perso Felipe Melo, il Milan Kaka, il Thiago Motta e Milito. Insomma le squadre che ci sono arrivate davanti mi sembrano meno forti, la Roma è rimasta la stessa, quindi di può avere l’ambizione di fare assai me­glio dell’ultima stagione».