Mutu choc: da lunedì rischia di lasciare il calcio

29/08/2009 10:46

Il conto alla rovescia è partito dal 31 luglio, giorno in cui il Chelsea ha fatto recapitare a casa del calciatore una raccomandata con la copia della sentenza e i dati bancari per il bonifico sul conto corrente della società londinese, una mossa che Mutu aveva tenuto finora riservata nella speranza di trovare strade alternative, oppure una mediazione con il club inglese. Niente da fare. Atteggiamento chiarissimo da parte del Chelsea: o paghi tutto o ti fermi. Nessuno sconto, zero possibilità di trovare una transazione. E carriera di Mutu a rischio.

C’è da parte di molti la sensazione che l’accanimento giudiziario contro Mutu rappresenti un grimaldello per cambiare i rapporti fra le società (i datori di lavoro) e i calciatori (dipendenti subordinati), che da qui in poi in caso di inadempienze sarebbero passibili di licenziamento e richiesta danni da parte dei club. La battaglia giudiziaria contro Mutu comincia il 28 ottobre 2004, giorno del licenziamento deciso dal Chelsea. Da allora si scatena il vortice della giustizia sportiva arbitrale che (dopo 6 decisioni) riconosce l’esclusiva responsabilità del giocatore nell’aver determinato lo scioglimento del contratto. Una mazzata. Ma alcuni passaggi giuridicamente singolari lasciano aperta l’ipotesi di vizi procedurali: ci si chiede per esempio come mai due giudici (un tunisino e uno spagnolo) abbiano fatto parte in due momenti diversi delle giurie chiamate a prendere decisioni sul conto di Mutu. Ci si domanda perché un lavoratore dipendente debba risarcire l’azienda che lo ha licenziato unilateralmente e la somma della multa sia proporzionale al contratto stipulato fra due società che hanno stabilito un valore di mercato ics.

C’è una novità: Mutu è il primo a rispondere della richiesta danni, ma potrebbe essere affiancato anche da e Livorno (i bianconeri rilevarono a costo zero il cartellino del giocatori, il Livorno è la società che lo ha tesserato per prima dopo la ). Questo emerge dagli atti dell’ultimo dibattimento al Tas, perché un intervento degli avvocati del Chelsea fa esplicito riferimento alle responsabilità di chi ha acquisito le prestazioni del giocatore senza pagare il prezzo del cartellino. Il riferimento legale coinvolge Matuzalem, che insieme al Real Saragozza è stato condannato a pagare 13 milioni di euro dopo aver lasciato lo Shakhtar Donetsk: una vicenda diversa rispetto a Mutu (licenziato dal Chelsea), ma il precedente esiste.

Si possono aprire tanti scenari, non ultimo quello che può coinvolgere in un processo la e il Livorno. Resta l’angoscia di Mutu, rimasto coinvolto in una vicenda assolutamente più grande di lui, e messo di fronte alla prospettiva di dover rinunciare al suo lavoro. Quella di domani sera contro il Palermo potrebbe essere l’ultima partita di Mutu (mentre circolano voci di un interessamento viola per Pandev): addio viola, addio Nazionale, addio calcio.