15/09/2009 17:15
chissà che potrebbe succedere in caso di un nuovo passo falso in Toscana.
E vero, la storia del nuovo allenatore della Roma non ha avuto come caratteristica costante quella di un tecnico offensivo o giù di lì. E vero, Okaka e Andreolli non erano in splendenti condizioni fisiche. E vero tutto quello che vi pare, ma sta di fatto che la prima volta del dopo Luciano Spalletti, nei fatti si è trasformata in una totale, sottolineiamo totale, bocciatura di quel progetto giovani che, non più tardi qualche settimana fa, la dottoressa Rosella Sensi (ri)presentò come fiore allocchiello della società nel corso della conferenza stampa tenuta a Civitavecchia.
A Siena la linea verde è rimasta a guardare. Chi a casa, chi in panchina, chi in tribuna. Il risultato positivo può anche giustamente far passare in secondo piano, questo aspetto, ma il dato rimane. Soprattutto pensando in prospettiva perché se si punta sui giovani si deve anche sapere che per migliorare, maturare, crescere, questi ragazzi bisogna farli giocare. Altrimenti sarà difficile anche soltanto capire se potranno far parte in maniera solida del progetto Roma per il futuro. In più, anzi in meno, cè la considerazione che anche nel prossimo futuro, questi giovani sembra oggettivamente difficile immaginare che possano avere lo spazio che la loro età esigererebbe.
Cè un nome su tutti che ci sembra lemblema di questa situazione. E quello di Jeremy Menez, anni ventuno compiuti il sette maggio scorso, il principale prospetto, dicono così quelli bravi, se non altro perché poco più di dodici mesi fa è stato pagato dieci milioni e mezzo di euro al Monaco. A Siena per il talento francese neppure un minuto in campo. E se non fa altro che lo spettatore quando Vucinic e Baptista sono reduci dagli impegni con la Nazionale, con il montenegrino operato il sei agosto scorso e il brasiliano che a Siena è entrato in campo avendo visibilmente ancora il fuso orario da smaltire, quando mai giocherà Menez? Interrogativo che rimane tale anche se, come auspichiamo, la Roma non giocherà mai più con una sola punta di ruolo nella formazione titolare. E Motta? E stato lunico giocatore per il quale sono usciti dei soldi dalle casse di Trigoria nellultimo mercato, eppure con Cicinho ancora in fase di recupero, lex dellUdinese è rimasto in panchina per tutti i novanta minuti più recupero. E Guberti? Cioè laltro nome nuovo (oltre a Lobont) dellultima campagna acquisti (si fa per dire). In tribuna a tifare per i compagni. E Cerci? Cioè il ragazzo cresciuto nelle giovanili che sembra avere le migliori potenzialità per potersi inserire nella Roma dei grandi. Lasciato a casa, neppure convocato. E Antunes che fine ha fatto? Come detto allinizio ci sono molte motivazioni che possono costituire una risposta, ma ci sono anche molti motivi per ritenere che per questi ragazzi il futuro non sarà molto più in copertina. E allora, per favore e perlomeno, non si parli più di un progetto giovani. Almeno per il momento.