16/10/2009 09:08
« Sarei felicissimo di rimanere alla Roma, al di là di questa stagione. Sapevo che Roma è una città diversa da tutte le altre, questi primi mesi me lo hanno confermato. C’è un entusiasmo incredibile, contagioso. Sono stato fortunato a giocare tanto, qui ci sono grandi campioni » .
LA PRIMA VOLTA - E’ arrivato alla Roma con un appuntamento a Genova. Vigilia della prima di campionato, si concretizza il suo trasferimento, parte da Appiano Gentile direttamente per il ritiro genovese della squadra giallorosso. Il giorno dopo esordio immediato. Non è più uscito. Le cose all’inizio non è che andassero alla grande, ora la situazione si è quasi normalizzata. E Burdisso è convinto che il bello debba ancora arrivare: « Inter a parte, non vedo squadre superiori alla Roma. Io credo che possiamo lottare anche per il secondo posto, ma dobbiamo giocare con umiltà e pensare a una partita alla volta. Dopo il cambio di allenatore, abbiamo cambiato un po’ anche la mentalità e il gioco. Stiamo conoscendo Ranieri e penso che stiamo anche facendo bene. Io non mi sento insostituibile. Il calcio è uno sport di gruppo. Stiamo lavorando sempre meglio, ci siamo ripresi, ma di strada ce ne è ancora parecchia da fare » .
RITORNO A S. SIRO - La strada, domenica prossima, lo riporterà nel suo vecchio stadio, San Siro, avversario il Milan che per lui è come un derby. Sarà diverso da quando ci ritornerà e dall’altra parte vedrà le maglie nerazzurre ( tra poco, l’otto novembre), ma sarà comunque una domenica particolare: « Ho in testa di fare bene con la Roma. Io non sottovaluto per nulla il Milan. Lo conosco bene, rimane sempre una grande squadra. Davanti possono far giocare due campioni come Ronaldinho e Pato. C’è da avere il massimo rispetto della loro qualità e della voglia di prendersi una rivincita. Sarà durissima. Ma noi ce la giochiamo, questo è sicuro. Totti? Non lo so se ci sarà » .
Burdisso ha anche spedito il suo messaggio al ct Maradona, felice per la qualificazione della sua Argentina, un po’ meno perché lui non è stato più convocato: «Lo sfogo di Maradona a fine partita ci può stare. Sono felice per la qualificazione. Ora avremo sei mesi per migliorare. C’è il tempo per farlo. Sulle convocazioni non dico niente. Dico solo che non riesco a capire come mai Walter Samuel sia fuori dalla nazionale argentina. Io lo farei giocare sempre » .