L'intervista immaginaria - Montali, che slancio: "Venni, volley, vinsi"

27/10/2009 09:00


«Beh, i problemi purtroppo mi sembrano sempre gli stessi. Volevo riempire il Palaeur, ora voglio riempire lo stadio. E pensare che ai miei tempi speravamo di portare un po’ di tifosi della Roma al Palaeur...».

Altri tempi. Con la pallavolo quale strategia avete adottato?

«Quando possibile si regalavano i biglietti. Poi abbiamo vinto e s’è riempito. Venni, volley, vinsi: se può, faccia questo titolo».

Conta dunque di vincere in fretta anche con la Roma?

«Prima pensiamo a regalare i biglietti. Strategie, ci vogliono strategie innovative».

Alla Roma servono i soldi, è difficile pensare che si possano regalare i biglietti: addirittura qualcuno dice che qualche stipendio sarebbe in ritardo di tre mesi.

«Questo mi era sfuggito. Ho parlato proprio in queste ore con la dottoressa Rosella Sensi e mi ha detto che il suo stipendio è sempre stato regolare. E anche quello del marito. E di altri famigliari».

Guardi, parlavamo di giocatori.

«Ah, quelli ancora non li conosco. Conosco Enrico Bendoni e, naturalmente, Ranieri. Senza di lui la non è più la stessa cosa».


E com’è, adesso?

«Non so, io ultimamente ero al telefono con De Laurentiis».

Come mai non è andato al ?

«Allà nisciuno è fesso»

Come cambierà la società con lei?

«La dottoressa Rosella Sensi non dovrà parlare più con l’allenatore, ma parlerà con me e poi io riferirò all’allenatore».

E poi?

«Poi riferirò tutto alla dottoressa Sensi».

E il vantaggio, quale sarà?

«Avrà più tempo per cucinare»

Montali, mancate più lei e Velasco alla pallavolo o la pallavolo a voi?

«Velasco? A quello nemmeno gli fanno suonare il campanello a casa Sensi»

Un’ultima cosa: lei sarà «ottimizzatore delle risorse umane», che significa?

«Non sapevamo che mettere per non dare fastidio a Conti e Pradè. E poi suona bene e non si capisce».

Perfetto, come la Roma.