28/10/2009 09:04
Le sue giornate Ieri, ha giocato regolarmente la partitella, schierato nella squadra con le casacche verdi, insieme a Della Penna e Cerci. Poi, quando Ranieri ha compilato lelenco dei convocati per Udine, il suo nome è stato ignorato. Le sue settimane scorrono così: sbarca a Trigoria, si allena, torna a casa. Quando arriva il giorno delle convocazioni, puntuale, o quasi, Esposito è tra gli esclusi.
Lui abbassa la testa e torna a casa. Eppure, Mauro Esposito non è un calciatore qualsiasi. Ha indossato la maglia della Nazionale in 6 partite esordì il 9 ottobre 2004 in Slovenia- Italia 0-1 e ad un certo punto la sua carriera sembrava destinata a raggiungere traguardi importanti: 17 gol in B nel 2003-2004, 16 nella stagione successiva, in serie A. Lascesa sinterruppe in una partitella di allenamento nel gennaio 2007: uno scontro con Semedo e il crac al ginocchio destro, operato dal professor Mariani per la ricostruzione del legamento crociato anteriore.
La Roma Nellestate 2007, passò alla Roma, pagato 4 milioni. Mauro firmò un contratto triennale da 1,4 milioni di euro lordi e disse: «Giocare nella Roma era un sogno. Tra l' altro, giocando con gente come Totti, De Rossi e Perrotta potrei anche riconquistare la Nazionale ». Non è andata proprio così: 8 presenze nella stagione 2007-2008, il trasferimento in prestito al Chievo nel 2008-2009 (5 esibizioni), il ritorno nella capitale. La Roma ha cercato in tutti i modi di cederlo in estate. Era stata abbozzata una trattativa con il Bari, ma alla fine Esposito è rimasto a Roma, simbolo di un plotone di calciatori che non giocano mai, ma pesano sui bilanci del club. Il contratto di Esposito scade nel 2010: tra due mesi sarà libero. Di lui rimarrà solo una cosa: questa storia.