Mal di gol e scelte sbagliate. La squadra in un vicolo cieco

26/10/2009 09:57



Non consulente della Sensi, ma sostituto di (punti 0 in due partite del torneo senza il capitano). Se però Montali, geniale ma solo sulla carta, non andrà iun campo al posto di Francesco, saranno dolori. Perchè nel pomeriggio in cui avrebbe dovuto fare un salto verso l'alto, con una vittoria sarebbe salita a un punto dal quarto posto, la Roma è scomparsa. Anche i campioni consacrati sono caduti giù dal fragile piedistallo per specchiarsi a fine partita in tuta la loro mediocrità. Il Livorno dopo quasi 63 anni torna a vincere nella capitale (l'unico il 23 febbraio del '47). In serie A il club di Spinelli centra il successo dopo venti partite a vuoto (ultimo a marzo 2008 e in trasferta a gennaio 2008). Tavano, ex scartato e chissà perchè, firma l'impresa e torna al gol dopo più di quattro mesi (sfida dei play off per la promozione, contro il Brescia il 20 giugno).
sul primo palo, su appoggio da sinistra di Pulzetti, e Doni battuto al quarantesimo.




Il Livorno ringrazia. Anche perchè la Roma non segna neanche in superiorità numerica, espulsione per doppia ammonizione del De Lucia al diciottesimo della ripresa. Mezz'ora in undici contro dieci, con un paio di tiri solo al fotofinish, anche perchè Ranieri, come se non volesse approfittare del regalo dell'ingenuo di Cosmi (si fa cacciare in dieci secondi per perdita di tempo e un pallone buttato via dopo il primo giallo), fa entrare Pit, giocatore non da serie A. Senza offesa, perchè colpe il ragazzo non ne ha. Sono di chi lo ha portato a Trigoria. E di chi ieri lo ha messo in campo.




Ranieri a fine gara ricorda ancora quanto gli manca e quanto la rosa sia scarna. Noi aggiungiamo scarsa, riferendoci ad alcuni presunti campioni. Il tecnico, nella circostanza, sbaglia almeno quanto Vucinic che si mangia un gol grande quanto una casa al nono della ripresa. Perchè l'allenatore parte con il rombo con Faty trequartista (Pizarro si arrende allo stadio: mal di schiena, dicono ...), prima di arretrare a metà tempo da intermedio il francese e mettere dietro alle due punte Perrotta che guarda caso lì ha subito la miglior chance della prima parte con De Lucia reattivo di piede; nella ripresa finalmente inserisce Guberti, cinque occasioni in nove minuti per la squadra (una è per se stesso:
fuori), passa al
che nel secondo tempo di Londra era stato decisivo per conquistare il punto, ma toglie inspiegabilmente Menez, tra i pochi a saltare l'uomo. La mossa tattica sembra giusta. Ma la Roma pimpante di inizio ripresa evapora presto. Al quarto d'ora Baptista per Faty, con Perrotta, il migliore in assoluto, costretto a cambiare ancora ruolo, diventando mediano accanto a
che stecca pure stavolta. Espulso De Lucia, entrano Benussi per Pulzetti e Pit per Taddei. Con un uomo in più la Roma va in tilt. Nel finale ci prova Baptista, ma Benussi lo spinge per un possibile rigorino e Vucinic respinge un tiro del brasiliano per il pari. Perrotta, dopo qualche manata plateale con Cosmi, piazza il ravvicinato a fine recupero, Benussi vola e salva il successo.




I giallorossi senza non segnano: ultimo digiuno in campionato il 3 maggio, gara con il Chievo all'Olimpico. Il flop della Roma, guardando però la classifica, è meno evidente rispetto a quello di un anno fa: dopo nove partite, ha 4 punti in più ed è a 4 punti dal quarto posto. Nel torneo scorso i punti erano 13. Ma, aspettando Montali, è poco per stare allegri.