"Non mi dimetto"

30/10/2009 07:45

Solo una delle tante critiche piovute sulla dirigenza giallorossa messa sul banco degli imputati da parte degli azionisti. Lunga e articolata, dunque, la serie di obiezioni mossa alla gestione della famiglia Sensi. Particolrmante scoperto il nervo relativo alle retribuzioni garantite ad alcuni componenti della famiglia. Uno di loro rimpiange Spalletti, chiede spiegazioni sugli ingaggi di Cicinho, Menez e Baptista, sul rinnovo milionario di e accusa la famiglia Sensi di autostipendiarsi perché la Roma di oggi, aggiunge, «si discute e non si ama».

La dottoressa Mazzoleni, responsabile amministrativa del club, risponde: «In tutte le società è previsto un emolumento per l’amministratore delegato, il cui ammontare è in linea con le mansioni svolte».

Un altro azionista chiede conto dell’incasso relativo alla cessione di Aquilani. «Cinque milioni sono stati incassati, 10 verranno incamerati nel prossimo esercizio, i residui 5 verranno incassati nel 2010-2011»: questo il chiarimento della Mazzoleni.

Sul ruolo di Montali la società specifica che l’ex consigliere della avrà mansioni diverse da quelle di Conti e Pradè.

Intanto, la contestazione continua fuori dalle mura di Trigoria con un gruppetto di tifosi impegnato a salire sui muretti del per intonare i soliti cori: «Mercenari, andate a lavorare». Nessuna tensione ma solo uno striscione con su scritto “vergogna” subito rimosso dalla polizia.

La Roma, reduce da tre sconfitte consecutive sul campo, fatica anche a venire a capo della partita societaria.