Tra Milano e Roma la finalissima dei debiti

16/10/2009 10:53



I club dalle mani bucate, in Italia e all'ester, hanno poco più di due stagioni davanti per liberarsi del cosiddetto doping finanziario, une vera e propria forma di concorrenza sleale condotta a colpi di aumenti di capitale e linee di credito. Michel Platini, capo della federazione del calcio europea (uefa), intende porre fine al malcostume dei tycoon del calcio introducendo divieti sul ripianamento delle perdite e costringendo le star del football continentale a perseguire l'equilibrio finanziario e contabile. L'insistenza di Platini sull'equazione tra debito e successi sportivi è giustificata dal fatto che le finaliste della a partire dal 2005 sono sempre uscite dall'elenco dei primi dieci club con il maggiore indebitamento.



La serie A, che non a caso fatica a imporre le proprie squadre nelle competizioni continentali, ha già fatto passi concreti verso un'austerity che dovrebbe farsi sentire sui bilanci 2009. Per la prima volta da quando è presidente dell'Inter, Massimo Moratti ha potuto chiudere un calciomercato in avanzo fra le cessioni, in primis quella di Ibrahimovic al (438 milioni di euro di debito lordo 2008), e gli acquisti. Il Milan sta vivendo la sterzata imposta da Silvio Berlusconi, pioniere del calcio spendaccione convertito in patron parsimonioso.

La Roma, controllata dall'indebitatissima Italpetroli della famiglia Sensi, è marcata stretta dalle banche creditrici, mentre la Lazio di Claudio Lotito deve ancora smaltire gran parte dell'esposizione di 140 milioni con l'Agenzia delle Entrate ereditata dalla gestione di Sergio Cragnotti.



Dalla quinta posizione in giù le somme diventano a due cifre, con il di appaiato alla dei fratelli Della Valle a quota 80 milioni.



PALLONE IN ROSSO:

1) Inter 395

2) Milan 364

3) 236


4) Roma 141

5) Lazio 131

6)  80


7) 80


8) Sampdoria 77

9) Udinese 75

10) 71