Bertolacci: "Ranieri ottima persona. Aspetto la mia chance"

12/11/2009 11:10

«Lo sapevamo che il settore giovanile giallorosso è tra i più forti in Italia. Ci sono grandi giocatori e il Mister ha l’opportunità di schierarci nella maniera migliore. La Roma è questa e siamo contenti».

Peccato per l’eliminazione dalla Coppa Italia.

«Con il Palermo all’andata siamo stati sfortunati, abbiamo preso un gol per una distrazione su fallo laterale. A ritorno, invece, meritavamo di più. Li abbiamo sotto per parecchi minuti. Se la fortuna fosse stata dalla nostra parte saremmo sicuramente passati».


In questa competizione c’era un po’ la voglia di rifarsi dopo la finale persa la scorsa stagione con il ?

«Nello spogliatoio abbiamo detto proprio questo prima della gara. Il nostro obiettivo era quello di arrivare fino in fondo perché abbiamo dimostrato anche l’anno scorso che siamo una squadra che può arrivare lontano. Purtroppo è andata diversamente».

Che ne pensi del nuovo modulo, il , e della tua posizione in campo?

«Il ruolo mi piace molto. Mi permette di inserirmi davanti e difendere. Comunque devo pensare non solo a me stesso, ma anche alla squadra».

In cosa credi di dover migliorare?

«Bisogna sempre migliorare. Ho i miei pregi e miei difetti. Dovrei essere un po’ più rapido e concentrato, soprattutto nelle grandi partite».

A proposito di grandi partite, quale ricordi con più soddisfazione.

«Sicuramente il derby dell’anno scorso, quando vincemmo 1-0 con un mio gol su rigore davanti a 5.000 persone. Quella resta l’emozione più grande».

C’è qualche compagno di squadra che ti ha stupito ultimamente per i suoi progressi?

«Sono ragazzi che conosco da tanto e so quello che possono dare. Da loro mi aspetto che possano fare il grande salto».

Che giocatore e che ragazzo è il nuovo arrivo Zamblera?

«E’ un ragazzo molto socievole e con me ha un ottimo rapporto e un’ottima intesa. Anche come giocatore è utile alla A squadra. E’ un attaccante forte fisicamente e ci dà una mano. Sono contento che sia arrivato».

Il gruppo della Primavera è molto competitivo.

«Possiamo andare lontano, abbiamo un grande gruppo e sappiamo di poter far bene. In questi casi bisogna vivere giorno per giorno con la consapevolezza delle proprie qualità».

Al timone c’è sempre Alberto . Qual è il tuo rapporto con lui?

«E’ un bel rapporto di stima reciproca. Poi lui mi ha aiutato molto».

Anche ad Andrea Stramaccioni, l’attuale tecnico degli Allievi Nazionali, sei molto legato.

«Sì, a “Strama” devo tanto. Lo stimo molto e lui lo sa. Mi sta sempre vicino e con lui ho un grande feeling».

Passando invece alla prima squadra, che rapporto avevi con Luciano Spalletti?

«Gli devo tanto. Per un giovane far parte della rosa dei “grandi” è un qualcosa d’incredibile. Poi essere andato due volte in panchina ha rappresentato un’emozione indescrivibile, che solo chi l’ha provata può capire. Con lui c’era un’ottima intesa e spesso mi permetteva di allenarmi con la prima squadra».

In quegli allenamenti chi seguivi con particolare attenzione?

«I centrocampisti della Roma sono molto forti. Io prestavo attenzione a , Pizarro, Brighi e Perrotta. Ma diciamo un po’ tutti. Con noi giovani erano molto socievoli e ti permettevano di inserirti al meglio dandoti una grande mano».

Con la Roma hai fatto due panchine, ma non ha mai esordito. C’è stato un attimo in cui hai pensato che stava per arrivare il tuo momento?

«Sì, contro il Siena. Negli ultimi cinque minuti di quella gara mi sono andato a riscaldare con la possibilità di entrare. Poi il Mister ha fatto un cambio all’ultimo inserendo Montella e terminando le sostituzioni. Comunque è stata una bella sensazione».

Con Ranieri ti sei mai allenato?

«No, ancora no. In questa stagione ho fatto il ritiro a Brunico, ma c’era ancora Spalletti. E sempre con lui ho fatto alcuni allenamenti i primi mesi. Con Ranieri ho fatto solo delle partitelle quando la Primavera ha giocato contro la Roma. La rosa della prima squadra è ampia e quindi abbiamo meno spazio».

Di Ranieri ne hai parlato con i compagni che hanno lavorato con lui?

«Ho qualche amico in Nazionale che giocava alla che mi ha parlato molto bene di lui. E’ un’ottima persona».


Ranieri è anche un tecnico che lavora sui giovani, basta pensare ad Okaka e Faty. Te l’aspetti una chance?

«Lo spero. Io mi alleno per questo. E la Nazionale sicuramente mi aiuta».

A proposito di Nazionale, che gruppo è questo dell’Under 19?

«E’ molto unito e puntiamo in alto. Vogliamo arrivare il più lontano possibile perché abbiamo delle grosse qualità».

Qual è il compagno del gruppo azzurro su cui punteresti per il futuro?

«Non perché sono della Roma, ma D’Alessandro, Brosco e Crescenzi sono quelli che faranno una grande carriera».

Loro ti hanno parlato delle esperienze che stanno vivendo lontano da Roma?

«Sì, non è facile andare fuori a giocare. Ma se uno non ci prova non saprà mai quello che può dare veramente. Sicuramente vivere a casa da solo e non avere vicino i genitori è un primo passo, poi allenarsi con calciatori di 25 o 30 anni ti fa crescere velocemente».

Il prossimo anno ti piacerebbe fare un’esperienza fuori o vorresti restare?

«Fare esperienza per migliorare e crescere sarebbe un’ottima idea, però dipenderà da cosa deciderà la Roma. Vedremo il prossimo anno».