Chi tocca De Rossi... muore

27/11/2009 09:10

Ci pensa, se la immagina Roma-Lazio. L’ultima volta è stata la sua prima volta, un gol, in nove senza riuscire ad evitare la sconfitta, la più brutta. E poi tante storie è il derby. Troppe per poter pure dar retta a quelli del Chelsea. Ci sta tutto quello che sei diventato dietro questa partita. Ci sta l’Atalanta prima: il rientro. Chi l’ha visto ieri a Trigoria non riesce a non immaginarselo a Bergamo. Sarebbe la duecentesima partita in campionato con l’unica maglia possibile, appena un aperol rispetto al futuro che sarà. A (ri)cominciare da Bergamo. Lì dove ha segnato la sua prima punizione in serie A, là dove Nils Liedholm ha vinto la sua ultima partita. Cose da Roma. Probabilmente ci sarà, anche per esserci al meglio domenica 6 dicembre. Cose sue. Ieri ha corso più di tutti, poi a un certo punto Claudio Ranieri se l’è un po’ preso da parte per fare un esercizioparticolare: corsa, arresto da basket, via a destra e poi a sinistra, dove trovi i palloni da tirare alternativamente in porta, contro l’Atalanta, contro la Lazio o contro il tuo nemico interno peggiore (la Lazio, appunto).

Utile per familiarizzare con la mascherina magica che indossa: per i movimenti, per sentirla meglio, per il campo visivo, per coccolarsela. Quella mascherina in fondo non è un’appendice, è fatta dello stesso materiale di cui è composto : è anti proiettile. Iron man è giallorosso, è così nel fumetto e nel film (fico per gli effetti speciali) uscito un paio d’anni fa. Iron man è lui che è pure Batman con questa maschera da Robin, lui che è Capitan Futuro e l’Uomo Tigre, e tutti insieme i Fantastici 4. Bisognerebbe cominciare a chiamarlo Goldrake. E’ meglio di Steve Austin - professione astronauta - perché dopo lo zigomo rotto e le coliche renali non l’hanno dovuto ricostruire, ha fatto tutto da solo quando è uscito col suo zainetto giallo dal Gemelli. Diversi: non vale appena sei milioni di dollari come l’Uomo bionico, non vale nemmeno sessanta milioni di euro l’Uomo umanità: non ha prezzo quello che è il suo rapporto con la Roma (una parte intima, un pezzo della sua infanzia, la sua professione e la sua passione, il suo gioco, il suo serio gioco e tante altre cose così). Non se lo possono comprare e se se ne dovesse andare un giorno sarebbe solo perché l’avrebbero costretto a inseguire il suo ritorno. Non se lo comprano, tantomeno il Chelsea. Provate a chiederglielo, potrebbe rispondervi cantando: «Blu è il tuo colore...». Ma non se ne deve anna’.