Dopo la contestazione e i fischi la speranza che il vento cambi. Due partite sole senza capitano

03/11/2009 09:23



Alti e bassi Ecco, soprattutto fin­ché mancherà all’appello , cioè il sommo poeta romanista (oggi ricomincerà a correre, dunque, se tutto andrà bene, tornerà a giocare il 22 novem­bre), si resta legati alla creativi­tà degli altri poeti degni di tale nome, cioè Menez (in costante progresso) e Vucinic, resuscita­to (e perfettamente abile per il Fulham). «Se ha segnato pure lui, allora il vento è davvero cambiato», ci ha scherzato su Ranieri. Che stia cambiando, oltre a sperarlo il tradiziona­le e inguaribile ottimismo dei romanisti (quei pochi ri­masti), lo dicono innanzi­tutto i numeri: 14 i punti in clas­sifica, cinque quelli che manca­no al quarto posto. Un anno fa, dopo 11 giornate (ma la Roma aveva giocato una partita in meno), i punti erano 8, 13 in meno dei 22 della Lazio, in quel momento quarta. Ecco perché Ranieri domenica si è la­sciato andare al primo timido annuncio della sua gestione: «Siamo una squadra da
, possiamo tornar­ci ». Oppure finisce davvero co­me aveva detto solo qualche giorno prima, che «ci aspetta una stagione di sofferenze e tri­bolazioni ». Alti e bassi di que­sta Roma, entrambi ugualmen­te raggiungibili.

Sognare Dipenderà da una se­rie di fattori. Intanto, per mette­re il naso fuori da quest’aura di mediocrità in cui tutti si sono intristiti, potrebbe servire recu­perare immediatamente qual­che giocatore: Burdisso, per da­re disciplina in difesa; Cassetti, perché dà più garanzie di Mot­ta; , per dare la scossa che risvegli definitivamente la squadra; Taddei, per darle equilibrio, a patto che torni quello che conoscevamo. Re­stano da giocare due partite— Fulham e Inter dice il calenda­rio — senza . Sono sfide proibitive, ma sono solo due. Poi verrà la sosta benedetta. E, forse, con ci sarà di nuovo qualcuno e qualcosa in cui sognare.