22/11/2009 08:53
Per quanti minuti? E importante saperlo, certo, ma quel che conta è che ci sia. Basta la sua presenza a ridare entusiasmo ad una città che senza lui è stata un po più triste. Ma oggi è diverso, oggi cè il capitano. Che riparte con la voglia di spaccare il mondo per cancellare un mese e mezzo fatto prima di dubbi e di tentativi di essere più forte del dolore, poi di tanto lavoro per recuperare delloperazione.
La voglia di sempre, quella che gli aveva fatto cominciare la stagione a ritmo di record. Ricordarli, i suoi numeri, non fa mai male, per non perdere di vista cosa è stato, cosa è, e (speriamo) cosa sarà Francesco per questa squadra per tanti anni ancora. Sedici gol in dodici partite, 184 in Serie A (ottavo nella classifca assoluta nella quale ha raggiunto Batistuta), 256 in totale con la maglia giallorossa.
Basta? A lui no. Lui vuole andare oltre riprendendo da quel destro al diciottesimo minuto del secondo tempo contro il Napoli. Quello della doppietta personale, quello della vittoria, ma anche quello del crac al ginocchio
nonostante il quale è rimasto in campo eroicamente bendato. Ora è tutto passato, la scorsa settimana si è allenato duramente anche quando ai compagni era stata concessa una giornata di riposo, approfittando
della sosta per la Nazionale.
Negli ultimi giorni si è unito al gruppo, ha calciato in porta, insomma è pronto. E già i tifosi sognano il tridente con un Menez finalmente continuo e con un Vucinic che si è tolto di dosso il fantasma di una rete che non voleva proprio arrivare. Tutti e tre insieme? Prima o poi sì, lo ha detto anche Ranieri. Che accada tra qualche tempo o già oggi a Francesco cambia poco. Perché anche se non sarà tri, ma solo "bi-dente", Totti contro il Bari, al quale ha già segnato sette gol in carriera (di cui due cucchiai), ci sarà di sicuro. Magari non per tutta la partita.
«E stato tanto tempo fermo. Ha fatto una settimana completa con noi di allenamento, ma sta indietro. Recuperato è recuperato, dietro sta dietro», ha detto ieri Ranieri in conferenza stampa. Un tempo, unora,
75 minuti? Basta che ci sia. Quarantanove giorni dopo riecco il calcio. Roma stamattina si sveglia con il sorriso.