In Mediobanca stat Roma. Si muove Malagò

26/11/2009 08:53



Il mandato è stato conferito a Mediobanca (di cui sono azionisti sia Unicredit sia Angelini) dopo l’esito negativo delle trattative portate avanti in passato da Lazard per conto di Italpetroli. Gli asset, infatti, sono ancora lì. Il mandato con la stessa Lazard è scaduto alla fine dell’estate, anche se riguardava solo la vendita di alcuni immobili a Civitavecchia e attività petrolifere. Le offerte ricevute non sono state giudicate adeguate e così la banca d’affari ha lasciato la partita. La notizia del conferimento del mandato a Mediobanca è arrivata ieri sera da "Milano Finanza" e chissà se potrà sbloccare una situazione che al momento appare non semplice.

Di sicuro, non destinata a chiudersi a breve, perché finché continuerà il muro contro muro si andrà avanti per vie giudiziarie e quindi con tempi lunghi. Al momento, peraltro, eventuali compratori di qualunque asset, dalla Roma in giù, preferiscono non muoversi, proprio per cercare di spuntare un prezzo più basso, vista l’entità dell’indebitamento. Mediobanca, sempre secondo quanto riferisce "Milano Finanza", si sarebbe già mossa cercando dei primi contatti con eventuali investitori interessati.

Si parla di alcuni industriali o fondi di "private equity" italiani (questi ultimi di solito si muovono sia rilevando quote di una società, sia acquisendo le azioni, sia apportando nuovi capitali all’interno di una società). Al momento, però, a Piazzetta Cuccia non è arrivata alcuna manifestazione di interesse. Non è un compito facile quello di Mediobanca, all’interno della quale peraltro ci sarebbe anche chi vedrebbe di buon occhio la soluzione Angelini, cioè la carta in mano a Unicredit, per la Roma. L’imprenditore farmaceutico è sempre interessato e pronto a mettere sul piatto la sua offerta al momento che riterrà opportuno.

Unicredit conosce le sue intenzioni, ma ormai è ufficiale che bisogna passare attraverso Mediobanca, dove Cesare Geronzi di sicuro non andrà contro le volontà dei Sensi. E che tra i Sensi e Angelini non corra buon sangue ormai lo sanno anche i sassi del porto di Civitavecchia. Certo, si diceva, è un bel lavoro per Piazzetta

Cuccia. Già Lazard, infatti, non ha saputo trovare offerte congrue per il business dello stoccaggio e sarà

difficile anche piazzare i terreni di Torrevecchia alle cifre che chiedono i Sensi
, soprattutto alla luce dei vincoli comunali (la cittadella dello sport) che permangono su quell’area.



La Roma dunque sembra sempre di più l’unico asset in grado di sbloccare la situazione. Unicredit, peraltro, non ha preclusioni nei confronti di alcuna eventualità, dato che l’unico interesse di Piazza Cordusio è rientrare del credito. Qualora Mediobanca trovasse un acquirente che possa almeno alleggerire l’esposizione di Italpetroli, l’istituto diretto da Alessandro Profumo sarebbe il primo ad esserne felice. Nel frattempo, però, la battaglia legale prosegue. Si è in attesa che venga nominato il terzo arbitro che dovrà decidere sui pignoramenti di 13 asset, al momento congelati, e che vada ad aggiungersi a quelli nominati dalle parti, cioè gli avvocati Romano Vaccarella per Italpetroli e Enrico per Unicredit.



Prospettive? Fallito, al momento, il tentativo di mediazione del sindaco, ce n’è un altro in corso. Il nome è

quello fatto giorni fa dal Romanista, cioè quello del presidente del circolo Canottieri Aniene Giovanni Malagò.

La sua posizione, membro del Cda di Unicredit Banca di Roma e in ottimi rapporti con Rosella Sensi, unita alle capacità diplomatiche che gli sono ormai riconosciute ad ogni livello, potrebbe farsi sentire. Dirigente

sportivo reduce dal successo organizzativo dei Mondiali di nuoto di Roma 2009 dove ha festeggiato anche

i brillanti risultati degli atleti del suo circolo (Federica Pellegrini su tutti), si sta muovendo.

Nello stesso articolo in cui si riportava la notizia del conferimento del mandato a vendere, "Milano Finanza" riferisce anche del tentativo di formare una nuova cordata di imprenditori, alternativa a quella di Angelini (che avrebbe due soci). Tra i personaggi coinvolti ci sarebbero industriali del Centro-Sud Italia. Un progetto sicuramente ambizioso, ma anche in questo caso di non facile realizzazione. Di cordate s’è spesso parlato in passato, senza mai arrivare a qualcosa di concreto. E l’unica che s’è messa in piedi, peraltro con sole due persone, Sensi e Mezzaroma, è durata pochi mesi. Ma se si mettesse insieme la cifra necessaria, né Mediobanca né soprattutto Unicredit avrebbero qualcosa da obiettare. Le cose vanno avanti, giorno avanti, giorno dopo giorno. Sulla pelle della Roma e dei suoi tifosi.