Obbligo Roma. Non subire gol

01/11/2009 11:28



MOLLE - Perché la Roma che dallo scorso anno ha una solidità difensiva pari a quella di un budino, è una vita che non riesce a conclu­dere i novanta minuti più re­cuperi di una partita ufficia­le senza subire gol che, non ci vuole molto per dedurlo, è poi il primo passo fonda­mentale o quasi per vincere le partite. Per l’esattezza sono 181 giorni che uno dei quattro portieri impegnati in questo lasso di tempo dalla squadra giallo­rossa, non finisce una gara con il pieno sor­riso di un a cui non viene tolto nes­sun punto al Fantacalcio perché non ha su­bito neppure una rete. Si giocava all’Olim­pico, i malumori della piazza erano già una presenza ingombrante, il sogno non più percorribile, il Chievo in campo, finì con lo stesso risultato iniziale tra fischi e cori non proprio d’amicizia.

Mai più da quel giorno. Pure con l’ecce­zione che conferma la regola, la recente partita di Europa League all’Olimpico con­tro il Cska, due a zero per i giallorossi, ro­ba che negli spogliatoi si è stappato lo spu­mante più per il fatto di non aver subito gol che per i tre punti che pure avevano il lo­ro peso. Prima con Spalletti, poi con Ra­nieri, il problema dei gol incassati, tanti, troppi, è rimasto tale trasformandosi, ov­viamente, nel motivo principale delle non poche sconfitte incassate dai giallorossi.



ESPERIMENTI
- Eppure in questi mesi, so­no stati cambiati una marea di quartetti difensivi, così come di coppia di centrali difensivi, Mexes, Juan, Bur­disso, Andreolli, Cassetti, Riise, Diamoutene, Loria, questa la lista dei centrali che si sono alternati nel cuo­re di una difesa che troppo spesso è stata lasciata al suo destino. Sono stati cambiati pure i moduli, ma il risulta­to è stato sempre lo stesso, anche adesso che Ranieri ha risistemato in campo la squadra con il quattro-quat­tro- due, con le due linee che devono stare sempre vicine, con l’introduzione della tat­tica del fuorigioco. Tattica rischiosa, ma i gol subiti dai giallorossi non sono mai sca­turiti da un errore nel mettere in fuorigio­co un avversario, anzi semmai spesso e po­co volentieri sono arrivati da calci da fer­mo, come per esempio il primo di Floro Flores originato da un calcio di punizione a tre quarti di campo che, in teoria, dovreb­be essere il più semplice da neutralizzare. Ranieri sull’aspetto difensivo ci sta lavo­rando da quando è sbarcato a Trigoria. Sa che se non risolve questo problema, o co­munque se non lo ridimensiona di parec­chio, anche l’ambizione minima per que­sta stagione dovrebbe essere accantonata. Ecco perché oggi se si materializzasse il genio...