19/11/2009 10:59
film che si rifà a "Quattro bassotti per un danese", ma sono i quattro portieri della Roma. In ordine alfabetico: Artur, Doni, Julio Sergio Bertagnoli (i tre brasiliani) e Lobont (il romeno). Tutti e quattro hanno difeso i pali della porta giallorossa in almeno una occasione, ma solo dopo 30 reti incassate in 20 uscite ufficiali e perlomeno un problema fisico a testa, si sarebbe arrivati ad una gerarchia ben più precisa. Claudio Ranieri ed il preparatore dei portieri Sergio Pellizzaro, abituati in questi mesi a dover fare di necessità virtù oppure a sperare volta per volta in recuperi al limite del miracoloso, si sono finalmente trovati nella condizione di poter fare delle scelte. Una di queste è che Doni non sarà più costretto a forzare, perché alle sue spalle c'è un portiere come Julio Sergio che garantisce una certa affidabilità e non ha combinato disastri.
IN SOSTANZA Doni, appena rientrato dalle due amichevoli in Qatar (nelle quali è sempre rimasto in panchina) col Brasile, resta il titolare, il primo portiere, ma ritornerà in campo solo dopo aver ritrovato la migliore condizione, sussurrano da Trigoria. Non dovrà stringere i denti come per larga parte della scorsa stagione, potrà recuperare in assoluta tranquillità e, quando lo avrà fatto, potrà ritornare una volta per tutte al suo posto. Perché per il momento, quindi anche domenica contro il Bari, sembra proprio che ci penserà Julio Sergio. «Il miglior terzo portiere del mondo», come lo aveva ribattezzato Spalletti, è stato bravo a farsi trovare pronto nel secondo tempo della gara interna col Fulham, causa infortunio di Doni, ed a San Siro contro l'Inter. Ranieri ha speso pubblicamente parole più che positive per il portiere cresciuto nel Botafogo ed esploso nel Santos e sembra proprio deciso, in attesa che Doni ritorni al meglio, a voler continuare a puntare su di lui. Anche perché il tecnico, volente o nolente, lo aveva già fatto appena arrivato a Trigoria. Julio Sergio, lanciato per la prima volta dal primo minuto in Roma-Juve, aveva già superato Artur per Spalletti, Ranieri lo ha confermato titolare per oltre un mese, fino a Roma-Napoli del 4 ottobre. Dopo pochi minuti un fastidio muscolare e la sostituzione con Lobont, che al primo tiro si fece colpire e affondare da Lavezzi. Ma anche il romeno, reduce da un intervento
al crociato e da qualche piccolo contrattempo, proprio perfettamente non stava. Allora è stato il turno di Doni, che ha recuperato a tappe forzate per esserci contro Milan, Fulham, Livorno, Udinese, Bologna e nel primo tempo del ritorno col Fulham. Poi è toccato di nuovo a Julio Sergio Bertagnoli, colui che ha di fatto superato Artur e Lobont nelle gerarchie ranieriane. E continuerà, a quanto pare, fino a quando Doni non sarà ancora al top della forma. Cosa che non è in questo momento De Rossi, ancora al Gemelli, e a cui si sta invece avvicinando a grandi falcate Totti, che ieri si è allenato regolarmente mattina e pomeriggio.