Vucinic: «Più del mio gol conta la Roma»

02/11/2009 09:44



Meno male che questo digiuno è finalmente finito, oltretutto con un gol che ha consentito alla Ro­ma di rivedere uno spiraglio di luce dopo che pochi minuti Adailton aveva materializzato i fantasmi più brutti. Ci sarebbe da festeggiare per Vucinic, se non altro perché essersi sblocca­to potrebbe consentirgli di torna­re a far vedere le sue qualità, quelle di un giocatore importan­te, per dire: diciassette gol nella passata stagione, uno che se solo si convincesse fino in fondo del­le sue qualità, di rivincite se ne potrebbe prendere una vagonata. Ieri ci è piaciuto non solo per il gol, ma per lo spirito con cui ha giocato, per la voglia che ha mes­so nell’uscire dal tunnel, per la personalità con cui ha affrontato una partita che per lui era pure più delicata che per la stessa Ro­ma. Poteva gridare la sua gioia, ieri, nel dopo partita, invece, giu­stamente, ha preferito sottlinea­re il concetto di squadra: «Sono felice più per la vittoria che per il mio gol. Ci serviva tornare a fare tre punti, ne avevamo bisogno, questi sono tre punti fondamen­tali per il futuro della Roma. Era­vamo pure passati in svantaggio, in quel momento per la testa ci sono passati tanti brutti pensieri, per fortuna siamo riusciti a ribal­tare il risultato. Ora pensiamo alla prossima. Questa vittoria non vuole essere nessun se­gnale particolare. Adesso dobbiamo subito pensare alle prossime partite, prima contro il Ful­ham in Europa League, poi dome­nica prossima a San Siro contro l’Inter in quella che negli ultimi anni per noi è sempre stata una partita d’alta classifica » .



Non c’è dedica per questo gol ritrovato con la speranza che sia servito a ridare Vucinic a se stes­so e alla Roma. Anzi, il montene­grino, anche se recentemente aveva ammesso la nostalgia del gol, ieri ha fatto quasi finta che non fosse successo niente: « No, non sentivo nessun peso per il fatto che non riuscissi a segnare. E’ chiaro che non potevo essere contento del fatto che nelle pri­me nove giornate di campionato non fossi mai riuscito a fare gol. Era un dispiacere che sentivo sulla pelle e con me lo sentivano la mia famiglia e i miei amici più cari. Sono contento di essermi sbloccato, ma se mi avessero det­to che la Roma avrebbe vinto senza un mio gol, sarei stato feli­ce nella stessa maniera » .