15/12/2009 11:06
Sento londa di dolore che monta nella casa ospitale, la conosco, la riconosco. Non provo ovviamente solidarietà alcuna, ma so quanto fa male. Provo a star zitto, quasi ci riesco. Fino a che una ragazza, di ottime intenzioni ma di approssimative nozioni calcistiche, tenta una consolazione per juventini presenti. Cera infatti un buon dolce da mangiare, ma la cena è stata abbondante. Tutti più o meno sul dolce già natalizio da aprire passano la mano. Lei allora dice: Lo apriremo alla prossima partita di Champions della Juve. Non ce la faccio, non mi tengo, dico: Allora lo apriamo tra un anno. Mi vogliono bene, mi perdonano. Ma non fino in fondo. Qualcuno ribatte: Magari ci vediamo in Europa League, vediamo allora chi mangia il dolce e chi lamaro. Già, magari ci vediamo lì, nella nostra Coppa cera già cascato il Liverpool e adesso ci casca anche la Juve. La Coppa sciapita per me romanista in prospettiva si insaporisce. Per ora mi lecco lo zucchero sulle labbra, zucchero filato di Juve bastonata. Dallultimo turno del girone eliminatorio di Champions avrei voluto un altro e più grosso regalo: lInter fuori. Sì, perché lInter ha da tempo superato, anzi staccato nella mia classifica di antipatia perfino la Juve. LInter arrogante, lInter prepotente, lInter maleducata. Il Mourinho italiano è la prova vivente di quanto sia malato il calcio italiano. Lui prende a pesci in faccia giornalisti e televisioni e giornalisti e televisioni chiamano tutto questo comunicazione. Lui sbuffa, insulta, provoca. E stampa e tv reagiscono come tanti Fantozzi di fronte al capo megagalattico. Lui fa scuola, non di calcio ma di boria e di presunzione molesta. Altri allenatori stanno copiando. Chi dice di avere la lista nera di chi lo critica, chi recita la parte delloffeso perenne sul palcoscenico dellintervista o conferenza stampa: Mourinho è di certo più contagioso del virus H1 N1, e di sicuro più dannoso, linfluenza in tre giorni te la levi di torno, la moda del bullo arricchito invece fa tendenza, diventa costume, riscuote applausi, arruola pubblico fedele. Penso a Mourinho e per assonanza di stile mi viene in mente Fabrizio Corona. Ecco uno dei perché lInter non la sopporto più.
Dietro lInter sempre antipatica, spesso brutta in campo, in campionato più o meno niente. Dietro lInter la classifica è stata stretta e piallata come dalle morse di una grande pressa. Il secondo posto è a quota 31, cè il Milan strapazzato dal Palermo. Il terzo posto è a quota 30 punti, cè la Juve ri-bastonata dal Bari (il Bayern non era un caso ). Il quarto posto è a quota 28, a soli tre punti dal secondo dunque. Cè il Parma, prossimo avversario della Roma. Al quinto posto, quota 25, sono in due, noi e la Sampdoria. E poi, nello spazio di un punto, tra quota 24 e quota 23, sono in sette: Bari, Fiorentina, Genoa, Napoli, Cagliari, Chievo e Palermo. Nello spazio di due punti si ammucchiano in nove. E un campionato con un solo barone e nessun cavaliere: chi sta più o meno dove stiamo noi, tra i 28 e i 23 punti, può arrivare alla fine terzo come settimo, secondo come ottavo, quarto come nono. La partita contro la Sampdoria ci ha dato un buon punto in trasferta e in classifica ma non ci aiuta più di tanto a capire, ora, quale sarà il nostro risultato finale. Abbiamo giocato meglio che nel derby, ma per mezzora abbondante, quella iniziale del secondo tempo. Non per tutta la partita. Per tutta la partita ci abbiamo messo attenzione e volontà, ma non tutto lingegno e la creatività possibili. Dice Ranieri che abbiamo giocato da grande. Esagera un po. Diciamo che la Roma, per meriti suoi e demeriti altrui, sta diventando la più adulta se non la più grande di quelle dieci squadre che ora si affollano tra quota 28 e quota 23.