12/12/2009 13:18
Molto di più che per la partenza di Ibrahimovic o di Kakà, dei quali mi interessa meno: il calciatore è per natura molto più mercenario e ormai il suo campo di gioco non ha confini. Lallenatore, almeno in Italia, è più legato al calcio del suo territorio. Tanto è vero che ogni volta che qualcuno saluta il campionato più bello del mondo (ancora ?) accogliamo la notizia comunque con un certo stupore. Anche se ormai, a quanto pare, bisogna farci labitudine. Il coach italiano tira, fa tendenza. Cinquantanni fa eravamo odiati in tutto il mondo, adesso ci cercano come professori. Ci dovrebbe essere una grande soddisfazione in questo ma penso anche che la fuga dei cervelli sia un problema serio per il nostro calcio. Che lo impoverisca. Così come la fuga degli scienziati è un problema doloroso per il paese. E vero che il giro si chiude e per tre o quattro di questi che se ne vanno cè pur sempre un Mourinho ci abbiamo guadagnato in chiacchiere e arroganza che arriva e costa come quanto un paio di loro messi insieme. Ma sarei curioso di sapere che calcio avremmo visto se Capello, Ancelotti e Spalletti fossero ancora qui. Se facessimo, per curiosità, una smazzata di carte alla Brera potrebbero venir fuori stranissime combinazioni: magari Spalletti alla Juve, Capello all Inter e Ancelotti al Milan. Sarebbe stato interessante no? E non solo in termini tecnici, ma soprattutto culturali:chi conosce meglio di loro il calcio a cavallo tra i due secoli? Se li godranno inglesi e russi purtroppo