03/12/2009 10:53
Se non altro per lalternanza che, comè accaduto anche in altre occasioni della storia recente romanista, si era venuta a creare con due portieri in competizione per il posto. Basta tornare con la mente al 2005/06, anno primo della gestione tecnica di Spalletti, quando il dualismo proprio tra Doni e Curci si concluse col brasiliano titolare in campionato e lattuale numero uno del Siena in Uefa. Andrà così pure questanno? Difficile, perché la forma strepitosa di Julio Sergio consiglia di non cambiare. Ma non si sa mai. Intanto Doni ce la sta mettendo tutta a recuperare il gap, come ha fatto anche nel periodo di convalescenza dopo lintervento alla cartilagine del ginocchio destro che lha costretto ad uno stop di sei mesi.
Tra oggi e domenica, Doni potrebbe vivere sensazioni contrastanti. Un eventuale impiego questa sera col Basilea lo riporterebbe con la mente alla sua prima gara da titolare con la Roma, quella del 29 settembre 2005 nellallora Coppa Uefa con lAris Salonicco (0-0). Poi però domenica cè il derby, la sfida che vide lallora ventiseienne Marangao debuttare in A contro la Lazio (23 ottobre 2005, 1-1) e che adesso, quattro anni dopo, vivrà invece con ogni probabilità dalla panchina. Un misto insomma di (possibili) gioie e (sicure) amarezze, da mandare giù in fretta e non pensarci troppo, con il solo intento di continuare a lavorare sodo durante la settimana. Ranieri, come ha avuto modo di affermare ieri, ha tutta una notte per fare calcoli e considerazioni. Che comunque, a meno di sorprese, dovrebbero vedere ancora Alexander Doni relegato nel ruolo di dodicesimo.