Four For Samp

13/12/2009 10:00

Chi avesse vinto, ci avrebbe superato. Così invece il è a 24 e il Cagliari a 23. A un punto dal quarto posto ci sono anche (oggi in casa del Chievo), (ospite della Lazio) e Sampdoria (la cui avversaria di oggi su queste pagine è sufficientemente nota). L’impegno più facile è chiaramente quello del , che affronta una squadra sull’orlo della Serie B. La scelta su chi tifare in casi come questi viene lasciata alla coscienza individuale. Ma se la forza della disperazione dei biancocelesti, la stanchezza post- della e l’effetto derby su Parma- dovessero fare il loro effetto (ad esempio con tre pareggi), addirittura una sconfitta a Genova sarebbe indolore perché lancerebbe la Sampdoria al quarto posto a quota 27, con soli 3 punti di vantaggio sulla Roma. Chiaramente un pareggio lascerebbe tutto com’è, una vittoria renderebbe quarta proprio la Roma. della peggiore delle ipotesi, vittorie di Parma, e (difficile considerarla una brutta notizia, però), la Roma sarebbe costretta come minimo a non perdere. In caso di pareggio si ritroverebbe a 3 punti dalla quarta posizione, ma con tre squadre davanti e non più una. In caso di sconfitta, naturalmente, peggio ancora: 4 punti davanti ma soprattutto 4 squadre da dover superare. Il tempo, naturalmente, c’è tutto. Prima ci si arriva meglio è, anche se al momento vanno considerati talmente tanti "se" che non entrerebbero neanche in una poesia di Kipling.

TOTTI - Punta e non a capo. Qui 4 anni fa cominciò tutto - Si torna sempre al punto d’origine, mai sembra così vero come stanotte a Genova, tra e questa partita. Qui quattro anni fa cominciò l’ennesima carriera di un giocatore infinito: era il 18 dicembre, Spalletti si ritrovò senza mezza squadra e una classifica piccola piccola, non aveva nemmeno gli attaccanti (che non voleva). Allora s’inventò prima punta contro la Sampdoria, s’inventò il con Francesco che - per forza - faceva l’1. La Roma pareggiò, segnò, ma, soprattutto, da quella serata genovese nacque la Roma delle undici vittorie consecutive. Dalla partita dopo, contro il Chievo all’Olimpico, iniziò la serie che arrivò fino al derby. Ora arriviamo dal derby giochiamo quasi lo stesso giorno di quella notte (la stessa notte), nei giorni in cui Luciano Spalletti ha definitivamente e storicamente chiuso un’avventura straordinaria simbolicamente nata in quel Sampdoria-Roma. Come oggi, come adesso. Soltanto che mentre tutto va, tutto passa, giocatori (ah, si, c’è anche Cassano Antonio stasera), allenatori, moduli e schemi, sta sempre lì al suo posto, a fare gol, con la maglia della Roma. Per la Roma. Alè.

CASSANO - Il nervosimo quasi un modo per dirsi addio - Stavolta dovrebbe essere la volta buona. Lo diciamo a bassa voce, non considerando eventuali influenze A, B o C nella notte o temporali catastrofici, come quello che si scaraventò lo scorso anno (il 22 ottobre 2008) sullo stadio Olimpico, così forte da causare il rinvio di Roma-Sampdoria. Oggi a Marassi dovrebbe andare in scena il tanto agognato confronto contro Cassano. Due talenti purissimi del calcio italiano, che per qualche anno hanno fatto impazzire la folla romanista con duetti fantastici, da stropicciarsi gli occhi. Una delle coppie d’attaccanti più belle di sempre. Una volta erano inseparabili in campo e fuori. Ad un certo punto, però, qualcosa s’è rotto tra i due e il rapporto non è stato mai più lo stesso. In settimana, il talento blucerchiato è sembrato nervoso, tanto da litigare animosamente con un tifoso della sua squadra, quasi da arrivare alle mani. Successe anche a Roma più volte o in ritiro a Castelrotto nel 2005. Se lo abbiamo imparato a conoscere un pochino, queste inquietudini hanno un significato ben preciso: non vuol più stare dov’è. Forse s’è reso conto che a Genova non potrà mai ambire a trofei importanti. Forse. O forse perché Lippi ha deciso di non portarlo al Mondiale, magari privilegiando il ritorno proprio del 10 giallorosso. Questa sera vorrà far vedere chi è, al ct e alla sua gente, ma non ha fatto i conti con l’oste. Pardon, con l’ex amico: .

CASSETTI - Nella storia. Riprovaci ancora Marco - Una cosa è certa, Marco Cassetti è entrato nella storia della Roma. Non ci sono dubbi che un gol decisivo al derby per i tifosi valga l’immortalità. Per i giornalisti, invece, Cassetti sarà un giocatore da chiamare sempre prima di una stracittadina. Fateci caso, quante volte vedete le interviste di Piacentini sui giornali, tanto per citarne uno, alla vigilia di un Roma- Lazio? Spesso. Succederà anche con Marco, statene certi. E lui lo ha capito subito: «Segnare un gol al derby ti cambia la vita – le sue parole -. Speriamo che questa vittoria ci dia la carica per fare bene contro la Sampdoria e il Parma». Come dargli torto. Oggi al Marassi sarà di nuovo in campo. Vuole sfruttare il momento magico per convincere Ranieri a consegnargli una maglia da titolare nel ruolo di esterno basso a destra, visto che non c’è ancora uno “fisso” tra lui, Motta, Burdisso e Cicinho. Magari questo pomeriggio gli capiterà la stessa sorte di Piacentini che, dopo il gol a Marchegiani sotto la , replicò il mercoledì successivo in Coppa Italia contro il Padova. A Marassi accade di tutto. Pure che segni un gol da fantascienza su assist proprio di Cassetti. Una cosa è certa, ne avrà il buon Marco Cassetti da Brescia, ex Montichiari, Lumezzane e Lecce, di storie da raccontare ai nipoti.

BAPTISTA - Quattro gol ai blucerchiati. Solo un ricordo? - L’amarcord non gli basta più. In questo preciso momento Julio Baptista non può permettersi il lusso solamente di aprire il cassetto dei ricordi e tornare a quel 15 marzo quando nel campionato scorso colpì due volte la Sampdoria a Marassi e altre due nella gara d’andata recuperata dopo l’acquazzone dell’Olimpico. La stagione adesso è nuova, il tecnico pure, l’infortunio è solamente un brutto ricordo, ma giocare con regolarità per lui ancora non è possibile, migliorare il suo score di 11 gol nella prima stagione romanistatanto meno se la maggior parte del tempo la passa seduto in panca. Oggi c’è proprio la Samp. «Senza Menez potrebbe esserci spazio per lui - ha detto Ranieri -. Julio lo conosco dai tempi del Siviglia, ritrovare un giocatore come Baptista è un bene per la Roma. Certo che non è escluso il suo schieramento nell’undici di partenza». Essere in campo e sfoderare una prestazione di quelle da applausi sarebbe per lui una possibilità importante prima che la fine dell’anno lo consegni dritto dritto nelle liste dei cedibili nel mercato di riparazione di gennaio. Per avere mercato però c’è bisogno di giocare, segnare e far vincere la squadra anche perché questo, finora, è un annus horribilis con 7 presenze in campionato delle quali nessuna da titolare e 3 gettoni in Europa League senza troppa fortuna in fatto di gol, anzi proprio per niente.

Dopo Bari, Atalanta e Lazio non fermiamoci - Se la Roma stasera riuscirà ad espugnare il Ferraris di Genova, compirà una piccola impresa, mai riuscita in questo travagliato campionato: la quarta vittoria consecutiva. In realtà le vittorie consecutive dei ragazzi di Ranieri sono già quattro, ma solo se consideriamo anche la gara di Europa League col Basilea. Se prendiamo in esamesolo il campionato, invece, l’impresa non è mai riuscita. Ora i giallorossi sono fermi a tre successi, guarda caso tutti ottenuti dopo il rientro in campo di : prima la vittoria col Bari all’Olimpico, poi la trasferta di Bergamo infine il derby con la Lazio. Oggi la possibilità di fare poker. Quello che sarebbe un inedito per Ranieri però, era quasi un’abitudine per la Roma di Spalletti. Senza considerare la stagione delle undici vittorie consecutive, la prima a Roma del tecnico toscano, quella Roma si è resa protagonista di parecchie serie vincenti. Nella stagione 2007/2008, ad esempio, per tre volte sono arrivate tre vittorie consecutive e una volta quattro. La prima serie, in apertura di campionato, contro Palermo, Siena e Reggina (cui fece seguito il 2- 0 alla Dinamo Kiev in ): il primo stop con la (2-2) alla quarta giornata. La seconda serie partì con la vittoria a Genova (col ), cui seguirono quella esterna a Kiev in e in campionato quella con l’Udinese e il Cagliari: lo stop arrivò col Livorno. La terza serie partì all’Olimpico con la Samp, proseguì a Bergamo, poi col Catania e col Palermo prima della sconfitta di Siena. Infine Parma, e Milan prima della sconfitta con la Lazio. Lo scorso anno proprio di questi tempi la Roma infilò 8 vittorie consecutive tra campionato e coppe: il 16 novembre di partì dal derby con la Lazio, poi toccò al Lecce, al Cluj, alla , al Chievo, al Bordeaux, al Cagliari, al in Coppa Italia prima della sconfitta di Catania.