La Roma passa, ma che fatica

04/12/2009 09:23

La chiave Canovaccio chiaro: fi­no alla svantaggio la Roma pen­sando alla Lazio non gioca (i co­ri della Sud sono stati tutti in funzione derby), solo allora c’è la scossa a livello di voglia e di ritmo. A quel punto è la media­na a indirizzare la rimonta gra­zie alla superiorità numerica che si viene a creare. Nel gioco delle coppie, infatti, non c’è nessuno che controlli Perrotta e il trequartista ne approfitta per creare spazio sulle fasce e mandare in tilt la coppia centra­le con una serie d’inserimenti che, quanto meno, portano via uomini a e all’arrembante Vucinic. Non a caso nella ripre­sa, con l’allargamento di Perrot­ta sulla fascia sinistra dopo l’in­gresso di Baptista, la squadra ha perso subito di profondità.

Roma: solita rimonta È proprio Perrotta a cominciare ad esalta­re Wessels, che solo nel primo tempo dice di no due volte a lui (24’ e 27), due a Vucinic (20’ e 36’) e una a (44’). Nulla può, però, sul rigore del capita­no, provocato da una trattenu­ta di Gelabert proprio ai danni del numero dieci. Segnalato che al 9’ della ripresa lo stesso a Gelabert manca un secondo «giallo» per un mano volonta­rio, i giallorossi però decidono colpevolmente che il loro ma­tch finisce al 14’ della ripresa, quando la straordinaria azione di prima Menez, , Menez, , Vucinic decide la par­tita.

Fisicità svizzera A quel punto — causa l’ingresso del volente­roso Taddei e dell’inguardabile Baptista — gli svizzeri comin­ciano a sfruttare la loro superio­re fisicità, la Roma rincula, chiama in causa Juan (allargan­do Burdisso a destra) e tocca a Julio Sergio salvare due volte su Frei (10’) e Stocker (26’), mentre lo stesso Frei al 43’ col­pisce un palo a battu­to. È l’ultimo vero brivido pri­ma del finale.