16/12/2009 10:33
E forse devono averla vissuta un po così Stefano Pettinari e Filippo Maria Scardina la loro prima convocazione con la prima squadra giallorossa.
Sorrisi a 32 denti e il volto ancora assonnato di chi probabilmente ha passato la notte a rigirarsi nel letto per lemozione, ancora incredulo per quello che gli è capitato. Che poi non è né più né meno che il sogno di ogni ragazzo che comincia a giocare a calcio, solo che un conto è dirlo e un altro è viverlo.
Così nonostante la società giallorossa abbia dato lordine preciso a tutti i calciatori di non parlare coi giornalisti (il perché rimane un mistero) prima dellimbarco sullaereo per Sofia una piccola eccezione per i due Primavera non si poteva non fare. «E stata unemozione indescrivibile dicono praticamente in coro una gioia che non si può raccontare».
Hanno saputo della convocazione lunedì pomeriggio, non se lo aspettavano. «Ho ricevuto una telefonata da parte di un dirigente le parole di Pettinari e sinceramente non me lo aspettavo».
Scardina ha invece ricevuto la notizia dalla mamma, lattrice Fiorenza Marchegiani che da anni lo accompagna a tutti gli allenamenti e lo segue in tutte le partite. «Ero a scuola e non sapevo niente, poi quando sono uscito mia madre mi ha avvisato che ero stato convocato».
Scardina e Pettinari sono due delle punte di diamante della Primavera di Alberto De Rossi: Pettinari sabato scorso ha segnato un gran gol contro il Napoli proprio su assist del suo compagno e di loro si è accorto anche il tecnico (laziale) dellUnder 19 Massimo Piscedda. «Siamo stati convocati insieme a Frasca, Malomo e Citro per uno stage» concludono con soddisfazione, anche se si capisce che il loro unico pensiero in questo momento è la Roma. Uno di loro andrà sicuramente in panchina, visto che ci sono venti convocati con tre portieri, ma non è escluso che ci possano finire entrambi. E chissà che non possa scapparci lesordio. Daltronde sognare non costa niente. Comincia limbarco e i due giovani sono subito richiamati allordine da un dirigente, salutano educatamente e se ne vanno. Altre parole non servono. Per capire la loro gioia basta guardarli in faccia.