Spalletti: "A Roma resta il mio cuore"

13/12/2009 11:16



INGAGGIO - Qualcuno ha avanzato il so­spetto che la scelta del campionato rus­so sia stata dettata privilegiando l’aspet­to economico. «Sono i soliti “tiratori scelti”. Anche a Roma la questione eco­nomica mi è sempre stata sbattuta in faccia. I fatti dicono, però, che i soldi io li ho lasciati sul tavolo di Trigoria e non credo sia capitato spesso». Questo sen­za negare che «l'offerta economica è un elemento certamente importante, ma non è il più importante. Vado a San Pie­troburgo con la mia famiglia per vivere questa bellissima à e la squadra in modo totale, come è mio costume. Non vado in missione a strappare il miglior contratto, ma a lavorare nel modo mi­gliore per la mia socie­tà, per costruire quanto prima un progetto che possa portare il club a occupare stabilmente il posto che gli compete, sia in ambito na­zionale che europeo. Per fare tutto que­sto si devono creare le condizioni idea­li anche sotto il profilo personale. Ed io ho bisogno della mia famiglia: Tamara ed i ragazzi hanno accettato ad occhi chiusi con amore infinito. I miei figli, come è accaduto durante la gestione Ranieri, rimarranno sempre due della Sud, anche a migliaia di chilometri».

Se avesse aspettato ancora un po’, magari avrebbe potuto sedersi su pan­chine importantissime, se non addirit­tura quella della Nazionale Italiana.

«Tra i miei obiettivi avevo messo un'esperienza all'estero. Ma intendo portare con me il meglio del calcio ita­liano che ha davvero tante qualità. La passione della gente è straordinaria: se riusciamo una volta per tutte ad elimi­nare le esasperazioni, diventa un con­tributo fondamentale nella nostra vita professionale».

Non ha ancora deciso se porte­rà allo Zenit i collaboratori che aveva a Ro­ma («quando ti trasferisci in un Paese con cultu­ra e tradizioni diverse è giusto tener conto della presenza necessaria di collaboratori che siano espressione diretta della società»), ma è certo che nella Capitale «lascio il mio cuore. Il mio amore per la gente, per la à e per la Roma». L'ultimo pensiero è per i suoi ex ragazzi in giallorosso: «Lascia­moli lavorare come stanno facendo. So­no un gruppo di grande valore sotto ogni profilo ed ora hanno ritrovato lo spirito giusto e la serenità necessaria grazie al gran lavoro svolto. In condi­zioni ideali possono competere con chiunque e togliersi belle soddisfazio­ni, come quella recente nel derby».