29/01/2010 08:41
E senza dubbio Claudio Ranieri lallenatore italiano del momento, quello che è riuscito a riportare in alto i colori giallorossi. A modo suo, con decisione, classe e un tocco di romanità. Diciannove partite di campionato dopo il suo arrivo (un intero girone) si possono fare i primi conti.
Si può immaginare dove può arrivare la sua Roma che ha 38 punti. Ha valorizzato i giocatori a sua disposizione, altri con lui sono diventati insostituibili, come Vucinic e Riise. E allora quasi una naturale conseguenza che si parli di lui come possibile successore di Marcello Lippi sulla panchina della Nazionale dopo il Mondiale.
Ieri, intervenendo a Civitavecchia per ritirare un premio intitolato ad Andrea Fortunato, sullargomento ha risposto così: «La Nazionale? Per il momento non ci penso. Se sarà il caso, ne parleremo io, la Roma e la Federazione. Ma, per il momento, non cè nulla».
Parole da qualcuno interpretate come una apertura alla possibile operazione. Non è così. E infatti in serata è arrivata la precisazione: «Quella sulla Nazionale era solo una battuta. Io sto bene alla Roma e sto portando avanti un progetto importante condiviso da e con tutti, dirigenti, pre-sidente e giocatori. Fino a qualche settimana fa, quando si parlava di Nazionale si pensava solo a De Rossi, adesso invece ci sono altri tre papabili, Totti, Toni e Perrotta. E il fatto che addirittura stia circolando anche il mio nome è il segnale che questo progetto funziona. Io mi auguro di portarlo avanti ancora a lungo. Poi, come coronamento alla carriera, un giorno che spero ancora lontano, se dovesse chiudersi o quando si chiuderà il progetto con la Roma, un sogno azzurro potrei anche farlo». Un giorno forse, ma adesso è unaltra storia. Adesso per lui cè solo la Roma. E noi ce lo teniamo ben stretto.