´Ho salutato i calciatori, non i dirigenti´

24/01/2010 09:40

E Ranieri non saluta «È la mia prima vittoria contro la , evidentemente dovevo tornare a casa mia, a Roma, per riuscirci. È stato il successo della lotta, i ragazzi ci credevano, era da 9 anni che non succedeva. Volevamo vincere anche per i tifosi, che ora si stanno divertendo». Assai poco invece quelli della : contento? «È una vittoria che non vale più delle altre. Non devo prendermi rivalse, ma so di aver lavorato bene a Torino. ? Non volevo rischiarlo, speravo di non doverlo fare entrare, invece ci è servito subito perché Toni si è fatto qualcosa di grave al polpaccio (lesione di 2o grado, 3-4 settimane di stop, ndr). Lo scudetto? È una parola grossa, lasciamolo all’Inter o al Milan. Noi dobbiamo lottare per entrare in zona ». Chiusura al veleno. «Ho salutato tutti i bianconeri che ho incontrato. I dirigenti? No, loro non li saluto».



Toni stop, gioia Se Ranieri è stato la mente, il primo killer. Doveva essere il Grande Assente, ha concluso da trionfa braccia alte, segnando il 188o gol della sua carriera (20o stagionale e il 10o in campionato) e agganciando il 7o posto della classifica marcatori della storia della A a girone unico. «Facile adesso dire che siamo una grande squadra. Ora salgono tutti sul carro dei vincitori, ma all’inizio c’eravamo solo noi su quel carro, l’abbiamo spinto da solo, ma Roma purtroppo è così, va ad alti e bassi. Peccato per Toni, per vedere il To-To bisognerà aspettare ancora. Ho segnato il primo gol della mia carriera a Torino contro la ed è stata una rete pesantissima. Volevo lasciare il segno, ma non è stato facile, perché davanti avevo Buffon. Ho giocato a freddo, dopo tre settimane che ero fuori. Nel derby non tifo né Inter né Milan. Al vertice non pensiamo. Per ora».

All’arrivo all’aeroporto, un migliaio di tifosi. Titoli di coda sulla presidente Sensi. «Oggi sono una tifosa come tutti gli altri. Ringrazio tutti, ma soprattutto i tifosi che hanno affrontato la trasferta. Nei momenti di sofferenza abbiamo creduto in questa squadra e ora dobbiamo andare avanti, macon determinazione, umiltà e grinta, come ci insegna mister Ranieri». A Blanc saranno fischiate le orecchie