19/01/2010 09:10
puro e sano. Vedevo in tutti i telegiornali Francesco Totti con la maglia dellUnicef e con la voce di un padre.
Raccontava: Ho visto in tv le immagini di una tragedia immane, quando sei papà di due bambini capisci cose che prima non capivi . Totti aveva visto i bambini di Haiti e istinto e ragione gli avevano detto cosa fare, subito. Una telefonata ai referenti italiani dellUnicef. Perché ho pensato che nessuno poteva restare fermo. Ho chiamato e chiesto di venire a Trigoria per girare un video messaggio per chiamare a raccolta tutti noi.
E quindi eccolo Totti in tv, su tutte le tv: Sono Francesco Totti, di fronte alla tragedia dobbiamo tutti dare il nostro contributo per aiutare i bambini che sono rimasti soli, hanno perso i loro genitori, non hanno più una casa, una scuola. E hanno bisogno di tutto: acqua pulita, assistenza sanitaria, cibo, protezione. Non possiamo
restare a guardare. Vi prego, rispondete tutti allappello. Ci conto!.
Altro che minuto di astratto e spesso distratto silenzio prima delle partite, questa era roba concreta, vera, umana. Mi sono inorgoglito perché Totti, il mio Totti era il primo, il più concreto, il più vero. Una bella persona cui stringere la mano, un minuto di tv di cui andare appunto orgogliosi.
Domenica mattina ho letto i giornali di Roma, le loro pagine sportive e anche la pagina dei messaggi dei tifosi su Il Romanista. Gran parte di noi, giornalisti e tifosi, ossessionati da Baptista allInter è un affare o una resa?, oppure dalla strategia o non strategia della signora Staffoli, oppure dal lamento e sospetto sugli arbitri
Ho letto e mi sono intristito.
Un po, senza prediche per nessuno, ma è stata tristezza pura la sensazione di averlo visto in tanti quel Totti in tv, ma di averlo davvero sentito e condiviso in pochi. Domenica pomeriggio mi sono divertito. A guardare la Roma tramortire il Genoa. Divertito, parola grossa e felicemente nuova o quasi in questo campionato giallorosso.
Divertito a vederla giocare come quasi mai era finora capitato. Divertito perché era un piacere come giocavano e non solo come vincevano. Bravi tutti, dallallenatore al portiere. Bravi e belli, robusti e in palla. Vucinic concreto come non mai. Taddei in salute muscolare e mentale. Riise cui fa un gran bene la fatica di giocare sempre. Molti diranno non senza ragione che il migliore è stato il più atteso: Toni. Che vuoi di più da un giocatore? Eppure, reso
omaggio a Toni, per la palma del migliore sono indeciso tra altri due. Il primo è Pirrotta, quei due che sono stati uno per tre quarti del campo, quel giocatore fantastico, quasi mitologico che è la fusione tra Pizarro e Perrotta. Il secondo è Juanisso, la simbiosi tra Juan e Burdisso. Se davanti tutto è andato alla grande è anche e soprattutto perché con Pirrotta e Juanisso in mezzo e dietro tutto era perfetto.
Perfetta come la giornata di campionato. Il risultato che tra qualche mese peseremo come quello più favorevole sul piatto della nostra bilancia credo sia stato quello di Firenze, la Fiorentina battuta dal Bologna, tre punti di vantaggio per noi nella corsa con i viola. E insieme il risultato che ora e subito ci eccita e ci intriga di più: la Juventus battuta dal Chievo. La Juve che andiamo ad incontrare alla prossima, la Juve che sta ora due punti dietro di noi, la Juve che ha paura di se stessa mentre noi cominciamo a piacerci e tanto.
La Juve senza capo nè coda, di cui cè sempre da temere il veleno. Ma una Juve disperata o quasi nella partita contro di noi. Che volete di più da un calendario e da una classifica? La Juventus che gioca nel suo Olimpico con la curva chiusa per squalifica. Penso a tutti quelli, e sono tanti, sono anzi la maggioranza, che in tanti e diversi modi dicono sostanzialmente la stessa cosa: quei canti e quei cori non sono razzismo. Sono altre, discutibili e non piacevoli cose, ma non sono razzismo. Penso a loro e mi riviene in mente Totti, un altro Totti, quello dellultimo spot televisivo con Ilary. Ilary mostra a Francesco la key del collegamento ad internet e il Totti del siparietto familiar-pubblicitario, che finge di nulla sapere del web, capisce chi invece di key, il suono vocale è lo stesso. E la key Chi?. Al che Ilary replica e conclude rassegnata: Sì, ciao .
Ecco, a quei tanti, troppi, dici razzismo. Loro sentono, ma siccome nulla sanno, capiscono, dicono e ripetono altro. Non cè che dir loro, come fa Ilary, Sì, ciao . Totti che sabato sera forse, speriamo, torna in campo a giocare. Con Toni, Pirrotta e Juanisso. O forse con Mexes e Menez. Totti che domenica non ha giocato eppure è stato il migliore. Altri allOlimpico di Roma e su altri campi sono stati quelli che Sky chiama luomo partita. Forti e bravi giocatori che hanno vinto la gara dei giudizi meritatamente sul campo piccolo, quello derba. Totti, quel Totti in tv, è stato luomo partita su un altro campo, quello grande.