Marta Cecchetto: «Voleva tanto questa maglia. E a me piacerebbe restare»

20/01/2010 08:41

Trentun anni, splendida top model dai capelli rossi, anche se adesso sfoggia un caschetto biondo, è a fianco del numero 30 della Roma da undici anni con passione - e si capisce da come ne parla - e pazienza, standogli accanto nei momenti più felici, come l’anno di grazia 2006 (Scarpa d’oro e Mondiale) e in quelli più burrascosi, vedi gli ultimi mesi a Monaco.

E adesso si gode il momento d’oro romano, senza pensare

troppo a quello che sarà «anche perché non dipende da me. Comunque, mi sembra il minimo - spiega da Milano, dove si trova per motivi di lavoro - ogni compagna sta vicino al suo uomo in tutte le fasi della vita, professionali e

non. Ho appoggiato e condiviso la sua scelta di venire a Roma, perché per me l’importante è che lui sia soddisfatto. Voleva davvero vestire questa maglia
».

 

La sua avventura è iniziata nel migliore dei modi.

«Lui è sereno e contento e io lo sono con lui. A Roma si trova benissimo, ha trovato dei ragazzi fantastici che lo hanno accolto alla grande. Appena arrivato, una delle prime cose che mi ha detto, è che lo spogliatoio giallorosso è molto unito. Ma io non mi stupisco, anzi mi sarei meravigliata del contrario. Luca ha un carattere ottimo, sempre sorridente ed è una persona molto semplice. Non è difficile andare d’accordo con lui, ve lo posso assicurare».

 

Infatti voi state insieme da undici anni...

«Sì, e in questo periodo le nostre vite sono cambiate molto. Ma noi no, siamo rimasti i ragazzi che eravamo una volta. Io giro il mondo per lavoro, ma la mia base è sempre la casa di famiglia a Foligno e per Luca è lo stesso. Dopo la partita con il , domenica, ha preso il treno perché non aveva voglia di guidare ed è andato a Modena, dai genitori».

 

Lei invece è a Milano.

«Sì, sono qui per lavoro anche se ero allo stadio a vedere i suoi primi gol in giallorosso. Ero con mio padre, ma subito dopo la partita siamo dovuti andare via e non ho avuto modo di vedere Luca. Nei prossimi giorni però penso di tornare a Roma».

Come mai così di corsa?

Ride.«Perché papà aveva messo la messo la macchina in un posto un po’ ballerino».

 

I suoi genitori sono molto legati al genero.

«Assolutamente, anche perché su certe cose è più figlio lui di me».

 

Appena Luca troverà casa si stabilirà

definitivamente qui.


«Farò sempre avanti e indietro perché il mio lavoro mi porta a viaggiare, ma è ovvio che quando sarò a Roma saremo insieme. Di fatto noi lo siamo sempre, ci separano solo gli impegni di lavoro».

 

Andrete ad abitare all’Eur?

«Penso proprio di sì. Abbiamo visto casa di Aquilani che ci è piaciuta tanto, a me in particolare. Se devo essere sincera penso che sia un appartamento stupendo. Ma ancora non abbiamo deciso nulla, stiamo valutando, anche se la decisione finale spetterà a Luca».

 

A lei comunque piace come zona?

«Molto e devo dire che la conoscevo poco. Ho sempre frequentato Roma, perché ci abitano alcuni parenti, sia da parte materna che paterna. Ma l’Eur l’avevo visto solo di passaggio, mentre adesso che l’ho visitato meglio mi ha colpito. In particolare i palazzi sono meravigliosi, molto ben curati. E poi Trigoria è vicina e questa è una comodità per Luca».



Lei ama molto il Centro della Capitale.

«E a chi non piace? Io poi, come molte donne, amo girare per mercatini e bancarelle, quindi impazzisco per Trastevere e Campo de’ Fiori.In questi due quartieri si respira la vera romanità».

 

Se andrete all’Eur sarete anche vicini di

casa di .


«E’ vero, anche se questo forse conta più per Luca che per me (ride ancora). Io sono una persona molto riservata e ancora non conosco bene i ragazzi che giocano con lui e le loro fidanzate. A parte Ilary, chiaramente».

 

Con Ilary avete fatto un Sanremo insieme.

«Nel 2006 lei era la conduttrice con Panariello e Vittoria Cabello. Ci conosciamo ma non siamo amiche, almeno per ora. Adesso che Luca è qui magari potremmo approfondire. Sul lavoro però mi colpì molto».

 

Cosa in particolare?

«La sua professionalità. Era davvero molto seria e professionale, stimabilissima. Mi sembra che, oltre ad essere molto bella, abbia anche un bel cervello e non viva della popolarità del marito».

 

Al Mondiale tedesco vi siete riviste?

«Sì ma ci siamo salutate e nulla più. Lei, come le altre compagne dei giocatori, era in albergo mentre io in quel periodo ero a casa di mia cugina che vive da anni a Berlino. Sono rimasta fissa lì».

 

Anche lei, come Ilary, non è una grande

appassionata di calcio.


«Proprio no. Seguo la Nazionale e le squadre in cui gioca Luca e lì mi fermo. Non posso rispondere a domande tecniche o specifiche...».

 

Ma c’è qualche calciatore che, almeno

fisicamente le piace? Magari Beckham...


«Sinceramente non è il mio tipo. E poi io ho il mio che mi piace proprio tanto tanto tanto (testuale, ndr)».

 

Sa che nei giorni precedenti l’arrivo di Luca

in redazione è arrivato un messaggio che

diceva: "Sogno Ilary e Marta insieme a via

del Corso"?


«Non ci posso credere... Roma è fantastica, i suoi tifosi hanno una fantasia incredibile. Non sapevo questa cosa, è meravigliosa».

 

Si aspettava che alla seconda partita

all’Olimpico Luca segnasse una doppietta?


«Lo speravo, perché lui mi aveva detto che ci teneva tanto a fare gol e voleva farlo sotto la vostra Curva. Spero che continui così perché se lo merita davvero. Non parlo così solo perché sono la sua fidanzata, ma perché so i sacrifici che ha fatto per arrivare in alto. Sono contenta che viva un momento del genere».

 

A Monaco non era felice?

«Non era soddisfatto. Ma l’infelicità è un’altra cosa. Non vorrei essere banale, ma Luca fa un lavoro bellissimo, è quello che ama e che economicamente lo fa stare bene, come d’altronde tutti i calciatori. Non sono felici le persone che non arrivano a fine mese, specie in un periodo come quello che stiamo vivendo. Questo non va mai dimenticato».

 

Quali sono adesso i suoi programmi futuri?

«Vivo alla giornata, anche se ho delle cose di lavoro in ballo. Ma sono parecchio scaramantica, quindi per ora non ne parlo».

Anche Luca lo è?

«Qualche rito ce l’ha anche lui, ma di più non dico altrimenti perdono valore». Magari ce lo dice il prossimo anno... «Mi piacerebbe, ma questo non dipende certo da me...».