Mihajlovic: «Contro di me il solito razzismo»

27/01/2010 08:33

Mihajlovic lancia l'appuntamento al campionato e analizza la partita: «Fra tre settimane sarà tutta un'altra storia. Pur lasciando a casa parecchi giocatori importanti, siamo usciti a testa alta». In casa Roma, Ranieri è soddisfatto della prova della squadra e della qualificazione: «Sapevo che il Catania si sarebbe difeso, avevo chiesto concentrazione e abbiamo fatto la partita che dovevamo. Dai e ridai abbiamo trovato il gol e siamo stati bravi a far girare la palla». Il tecnico di San Saba ha, quindi, proseguito nella lettura del match: «Peccato che non abbiamo concretizzato tutte le occasioni create. Il risultato, alla fine, non ci rende merito. Ho fatto poco proprio perché temevo il Catania e volevo andare in semifinale. Adesso non ho preferenze tra Milan e Udinese. Una vale l'altra».

Ranieri è, poi, passato all'analisi dei singoli: «Menez non poteva avere i novanta minuti nelle gambe, si è intestardito e voleva sempre fare la giocata invece di essere più sereno. L'ho tolto per questo motivo. Ho inserito Cerci perché ci dava qualcosa di diverso». Sugli altri. «Taddei a sinistra? Ci giocava già nel Siena. Ho visto Mexes concentrato e determinato. Pizarro e Taddei stanno attraversando un periodo di forma straordinario e io lo voglio sfruttare fino in fondo».

Sul campionato. «Per domenica mi auguro di recuperare e Vucinic. L'assenza di Toni peserà, anche se lo abbiamo avuto solo per due partite. Non abbiamo bisogno di tornare sul mercato, ho chiesto alla squadra di lottare e mi ha accontentato».

Infine, una spiegazione sulla trasformazione della Roma. «Mi interessava cambiare la mentalità dei ragazzi e far ritrovare loro l'autostima. Quando sono arrivato ho spiegato che il bel gioco non è solo il tacco o la finezza, ma anche il non far giocare gli avversari».

Okaka, al ritorno in campo dopo un mese e mezzo, è soddisfatto: «L'importante era vincere, sono contento della mia prestazione. Il mio futuro? Non so niente».

Anche Doni applaude Ranieri: «Ci ha dato la mentalità giusta. Io faccio parte del gruppo, continuerò a lavorare e cercherò sempre di farmi trovare pronto. Giugno è lontano, ho un contratto fino al 2013 e non vedo perché dovrei cercarmi un'altra squadra».

Burdisso pensa già alla semifinale: «Milan o Udinese non fa differenza. Questo gruppo si merita la finale e noi ci vogliamo arrivare. Il futuro? Non so nulla, chiedetelo ai dirigenti».