Notte di festa a Fiumicino

25/01/2010 08:29

La Roma scrive gli inviti, il rigore di e la zuccata di Riise li imbucano nelle cassette delle lettere e in 400(a occhio e croce) li raccolgono e si presentano all'appuntamento. Improvvisato, non programmato, deciso all'ultimo minuto: il fascino forse sta proprio in tutto questo.

La «carica», festosa, godereccia e pacifica dei 400 tifosi romanisti a Fiumicino inizia subito dopo il fischio finale di Tagliavento e continua per tutta la notte. A mezzanotte sono già in 50, all'una in 150 e così via fino alle due, quando mancano solo i festeggiati. Le case, i pigiami, le coperte o i balli in discoteca, per una notte così, possono aspettare. Si attende solo la Roma, decollata da Caselle (in ritardo) all'una e trentacinque.

Poco meno di un'ora dopo, l'atterraggio a Fiumicino. Il tempo di scendere dall'aereo e l'euforia giallorossa «invade» pacificamente tutto il Terminal T1. Riise si prende gli abbracci di tutti, Ranieri, accompagnato dalla signora Rosanna, i «grazie mister», tante strette di mano e si lascia sfuggire un «ma che ne sanno a Torino di cose come queste». Pacche sulle spalle, cori e «daje» per , e pure per Antonello Venditti, che suonava al Lingotto proprio mentre la Roma le alla all'Olimpico.

Un «daje Luca» particolare c'è anche per Toni, in stampelle. Montali ha il sorriso di chi non ha mai visto nulla del genere, Bruno Conti corre veloce come quando giocava e poi si ferma a cantare e a ballare insieme alla gente. Gli altri restano a bocca aperta e fanno foto o filmati, il pullman chiude le porte. La festa (quasi) a sorpresa è perfettamente riuscita.