26/01/2010 09:20
Non basta, come ha più volte spiegato lo stesso Francesco Rocca: in nazionale sono tutti uguali, chi si allena meglio gioca, a prescindere da quello che fa nel club. «E a me questa cosa piace - spiega il centravanti romanista - spero che il fisico regga, di non trovarmi a pezzi nei prossimi giorni, perché non avevo mai fatto un allenamento così duro. Ma voglio farcela, la fatica non mi spaventa».
Prima squadra Lavoro, umiltà e convinzione nei propri mezzi: così ha ormai scalzato un giocatore più grande di due anni come Zamblera, imponendosi come numero nove della Roma Primavera. Con un occhio alla prima squadra, specialmente dopo la notte magica di Sofia. «Per ora cerco di fare più gare possibili con la Primavera, con la prima squadra mi sono allenato solo i due giorni della trasferta. Ci ho giocato contro, e si impara davvero tanto. Spero, se qualcuno andrà via, di riuscire ad allenarmi con loro, non nascondo che a un certo punto ci avevo sperato, quando sembrava dovessero partire sia Baptista che Okaka. Come presenze, una e un gol, posso già dirmi più che soddisfatto: non bisogna dimenticare che questo era l'anno in cui mi ero rotto il crociato. Ci può volere anche un anno per recuperare completamente da un infortunio del genere, piccoli dettagli che però ad alto livello fanno la differenza, basti pensare che io mi sono rotto il ginocchio sinistro, e proprio sul sinistro faccio forza per saltare di testa».
Dedica Continua Scardina: «Non finirò mai di ringraziare Perrotta, campione del Mondo e uomo vero, che ha rinunciato a un gol suo per farmi segnare, e alla fine era quasi più contento di me». L'anno prossimo, ancora Primavera? «Speriamo di no. Aspetta, non lo scrivere. Però...»