07/01/2010 09:09
GASPORT - Bontà sua, la Roma si mostra per un quarto dora, il tempo di mettersi a cavalcioni di un arcobaleno e farsi condurre alla vittoria. Quasi. Perché larcobaleno si interrompe ad un metro dal traguardo, pensando che alla squadra di Ranieri sia sufficiente un saltino per oltrepassarlo, e invece la Roma in due minuti si ritrova con due punti in meno, scavalcata dal Napoli, tornata in zona Europa League, e i nervi a fior di pelle. Rosica, più per la vittoria sfumata che per il fallo di Daniele Conti (ancora tu) su Cassetti.
Prima... Befana traditrice, fin lì aveva elargito solo dolcetti. Pronti via, ti aspettavi il lungagnone, ci pensava il piccoletto. Vuoi vincere facile? Affida le tue fortune a Pizarro e qualcosa di buono ne verrà fuori. Ranieri da tempo gli ha consegnato le chiavi della Roma, solo lui può aprire ai compagni e chiudere agli avversari. Anche ieri Pizarro produceva palloni in serie, e tutti di qualità. Non lo fermavano nemmeno con i petardi (imbecilli). Botto, paura, ripresa, rigore.
Era il segnale che attendeva Perrotta, laltro della vecchia guardia cui Ranieri ha affidato la custodia della casa romanista: Pizarro aveva chiuso a chiave la partita, lui ci voleva mettere lantifurto. 2-0 e dedica tenerissima. «A Matias e Francesco, le mie gioie». Dopo Però, «è come se avessimo perso, cè tanto rammarico, anche per il fallo su Cassetti, era netto. Ormai è una consuetudine con questo arbitro accusa Perrotta : con Rocchi finisce sempre così. Abbiamo commesso i nostri errori, mase larbitro avesse fischiato quel fallo...». Rabbia, anche per il quarto posto appena raggiunto e già rilasciato. «Abbiamo perso punti preziosi, ma dobbiamo rifarci con il Chievo».
Finale Ecco, appunto. Ci vuole la saggezza di Ranieri per smaltire la rabbia per la rimonta subita e i due punti persi proprio sul rettilineo finale. «Meritavamo la vittoria, è vero, ma ci è capitato in passato di vincere partite che sarebbe stato più giusto pareggiare. E poi, sullepisodio incriminato, mi sento di assolvere Rocchi (che è tornato a Roma sullo stesso aereo della squadra, ndr) perché era nella posizione giusta per vedere ma era coperto dai giocatori. Piuttosto, lavevo detto ai ragazzi che il Cagliari lotta sempre fino al fischio finale.
Ci siamo fatti sorprendere, speravo di arginare gli avversari nel finale con Brighi e Menez, il primo doveva dare una mano in area di rigore, laltro congelare la palla. Dovevamo essere tutti più diligenti. Ma è importante aver ritrovato la stessa squadra che aveva chiuso alla grande il 2009. Se vogliamo tornare in Champions, dobbiamo sempre giocare così, con il coltello tra i denti». E un po di attenzione nei minuti di recupero.