Ranieri, 19 partite per un capolavoro

25/01/2010 09:23

 In un girone inte­ro Ranieri ha completato il suo ca­polavoro. Gli sono bastati meno di cinque mesi per riportare la squa­dra giallorossa nell’élite. La vittoria di Torino gli ha permesso di mante­nere il terzo posto, con un solo pun­to di vantaggio nei confronti del Na­poli che continua a vincere. I festeg­giamenti di sabato notte a Fiumici­no gli sono rimasti nel cuore, lui che da ragazzo andava allo stadio a fare il tifo per la Roma: «E’ davvero bel­lo vedere tanto entusiasmo, un en­tusiasmo rumoroso e avvolgente, ma mai pericoloso. Adesso però dobbiamo pensare al­la partita di Coppa Italia contro il ­nia. Non sarà facile » .



APPLAUSI - I meriti di Ranieri sono stati ri­conosciuti più volte dal presidente Rosella Sensi. Che sabato, a caldo, aveva esternato la sua felicità al nostro giornale. Ie­ri la dottoressa Sensi è intervenuta a «Quelli che il calcio...», ribadendo il suo pensiero sull’allenatore che ha voluto nel ricordo del padre: «Si­curamente l’arrivo di Ranieri ha cambiato tutto, ha trasmesso moti­vazioni ai ragazzi, dandogli novità. E’ un grande allenatore e un grande uomo » . Per quanto riguarda , accostato in ipotesi di mer­ al Real Madrid, il presidente ha tranquillizzato Ranieri: «Dorma tranquillo, non c’è problema, Da­niele non si muove da Roma».



IMPRONTA - In un girone ha com­piuto un capolavoro. Da undici partite, da quando è cominciata la serie positiva contro il , la Roma è la squadra che ha messo insieme più punti, anche se il Mi­lan deve recuperare una partita. Più del­l’Inter. Viaggia a ritmi-scudetto. Numeri che incoronano Ranieri. Da quando è arrivato all’Olimpico ha vinto tutte le partite (campionato e coppe), perdendo solo quella contro il Livorno. Alla squadra ha dato la sua impronta. E’ una Roma che non molla mai. Con quella di Torino si è compiuta l’undicesima rimonta da quando c’è Ranieri in panchina. So­no sette solo in campionato. Tre vol­te in Europa League, una in Coppa Italia. Numeri che fanno sognare. Ma Ranieri resta con i piedi per ter­ra.



La sua Roma gli piace, non ha mai trovato uno spogliato­io come questo. Ha una squadra che è riu­scito a perfezionare, che unisce un elevato tasso tecnico e carat­tere. Ha insistito con Riise, che Spalletti non voleva più. Ha ri­generato Taddei e Perrotta, Juan ha messo da parte gli infortuni ed è tornato ad essere uno dei più forti difensori del campio­nato. Ha imposto Julio Sergio titola­re e gestisce i giocatori senza com­promessi. , nella partita più importante dell’anno, con lui era andato in panchina.