Sensi-Unicredit, c'è l'arbitro

21/01/2010 09:28

E dopo mesi di tira-e-molla sulla scelta del terzo arbitro, ieri ci sarebbe stata la svolta. Cesare Ruperto, già presidente di sezione della Cassazione, giudice Costituzionale su indicazione della Suprema Corte, avrebbe accettato l’incarico.

 

L’insigne magistrato, di origini siciliane, sarebbe stato designato da Unicredit nella rosa oggetto dell’ultima negoziazione fra le parti. Ma data la sua autorevolezza che ne fa una figura super partes, è stato accettato da Italpetroli. Ora il collegio è completo - ne fanno parte Enrico indicato dalla banca, Romano Vaccarella dai Sensi - e potrà insediarsi per sciogliere lo spinoso nodo che ha portato Unicredit, in base alla sua interpretazione, a depositare presso il tribunale di Roma un atto di citazione datato 11 novembre 2009 col quale chiede la dichiarazione di nullità o comunque l’annullamento del bilancio consolidato 2008 di Italpetroli.

E l’impugnativa nasce sul presupposto che sia venuta meno la continuità aziendale della holding che controlla la Roma calcio in quanto non essendo stato comunicato nei termini pattuiti (30 aprile 2009) a Unicredit, principale creditore con 324,9 dei 400 milioni di debiti, e socio di minoranza (49%), il valore del nav - differenza fra attivo e passivo - l’istituto ha proceduto a recedere dall’accordo sul debito.

Italpetroli contesta il passo indietro di piazza Cordusio e ha adito l’arbitrato. Che ora può finalmente partire dopo i veti incrociati che hanno bocciato i vari candidati. Ruperto è un personaggio di alto profilo e competenza visto che ha ricoperto negli anni scorsi anche la carica di presidente della Commissione d’appello federale (Caf) della Figc. L’arbitrato comunque non annulla il giudizio civile avviato da Unicredit riguardo la nullità del bilancio del gruppo Sensi.