Spuntata

28/01/2010 09:35

Tra l’altro i tre sono giocatori che sperano di andar via entro lunedì, ultimo giorno buono per definire le operazioni di questa sessione invernale di mercato. Ma l’allenatore almeno due vorrebbe tenerli in rosa: solo Okaka, alla fine, dovrebbe partire e nemmeno subito, ma dopo la gara di domenica pomeriggio, se il Fulham accetterà di andare incontro ai dirigenti giallorossi.

Detto questo, Ranieri guarda solo al primo appuntamento, appunto quello con il Siena. Non avendo Toni, la sua intenzione era di ripartire con Vucinic e , come a Torino sabato scorso. Il primo dovrebbe farcela, avendo solo un leggero fastidio tendineo al flessore: ieri ha svolto lavoro differenziato. Dovrà, invece, arrendersi per il capitano. Per Francesco solo palestra e fisioterapia, con la speranza di ricominciare oggi con una corsa leggera. Il problema di è un’infiammazione extrarticolare sopra il ginocchio, un risentimento quadricipitale: a Torino avrebbe dovuto giocare al massimo venti-trenta minuti e invece, su un terreno improbabile, ha partecipato quasi a tutta la gara. Il suo doveva essere un ritorno graduale e non così pesante. Contro il Siena è insomma da escludere la sua presenza. Se in questi giorni riuscirà ad allenarsi con continuità, potrebbe finire al massimo tra i convocati. Ipotesi, per ora, da scartare. L’obiettivo è tornare a disposizione, ovviamente per la panchina, per la semifinale d’andata di Coppa Italia.

Vucinic, dunque, cerca un partner. A Trigoria si augurano che possa essere Baptista (l’alternativa è Cerci). Mourinho ieri ha elogiato il brasiliano che «sa ricoprire più ruoli», che «ricordo bene a Siviglia, Londra, Madrid e anche a Roma» e che «può essere utile». Ma la trattativa con l’Inter è ferma: Branca pensa solo a Ledesma e Moratti non vorrebbe fare due colpi. Mai dire mai, comunque. Ranieri, però, è da sempre contrario alla cessione di Baptista, anche se poi dovrebbe adeguarsi perché la società avrebbe il vantaggio di ricevere dal club nerazzurro Burdisso a titolo definitivo.

L’allenatore giallorosso, in queste ore, sta cercando di difendere l’organico. Ad esempio, anche il trasferimento di Cerci al Bari è sfumato, a quanto pare definitivamente. Pradè ha avvertito Perinetti, diesse della società pugliese. E ha chiamato i dirigenti del Fulham per chiedere di posticipare la cessione in prestito di Okaka a domenica sera, per lasciarlo a disposizione di Ranieri per la gara con il Siena, pesate le defezioni in attacco. Oggi nuovo contatto con il club londinese che, per la verità, vorrebbe concludere l’operazione già in giornata. Il centravanti ha ormai scelto il Fulham, rifiutando una proposta dell’Udinese.

Un discorso a parte merita Menez. Il suo agente Jean-Pierre Bernes, dopo la sostituzione nell’intervallo di Roma-Catania che sa di ennesima bocciatura, è uscito allo scoperto: «Penso che Jemery alla fine partirà. Ci sono varie trattative in corso: lo Zenit, società spagnole e francesi, spero che si concretizzino prima della chiusura del mercato. Vi assicuro che non avrebbe problemi a trasferirsi in Russia». Oltre al club allenato da Spalletti, il manager di Menez sta facendo sondaggi al Siviglia, al Paris Saint Germain e al Marsiglia. Ma non può bastare. Perché la Roma è contraria a cedere il francese in prestito. Potrebbe prendere in considerazione la cessione solo se arrivasse un’offerta per la cessione a titolo definitivo.

Lo stesso Ranieri non spinge per fa partire Menez. Lo conferma il colloquio avuto con il giocatore ieri prima di pranzo, non paragonabile al rimprovero dopo Cagliari-Roma che costò al francese la convocazione per Roma-Chievo: l’allenatore, con grande serenità, ha spiegato a Jeremy che cosa non gli è piaciuto del suo atteggiamento nella gara con il Catania e che si aspetta, già contro il Siena se avrà bisogno di utilizzarlo, un comportamento diverso in campo.