Super a Milano, a Cagliari da dimenticare

28/01/2010 09:28



SPALLETTI - Con Spalletti il rapporto è sempre stato contrastato, anche a cau­sa di una condizione fisica che in un anno e mezzo gli ha consentito di giocare soltanto tre gare per tutti i 90’ di gioco. La possibile svolta il 6 dicembre 2008 a Chievo, titolare e autore del gol della vittoria. Sembra tutto risolto e invece Menez non decolla, salvo risvegliar­si nel finale di stagione con i gol contro Mi­lan e Torino. Il secondo anno romano, poi, inizia subito in salita. L’episodio più clamo­roso è datato 5 luglio, nel ritiro di Brunico, il giorno in cui Spalletti lo rimprovera in al­lenamento per lo scarso impegno. Risultato: abbandono della seduta ed esclusione dal test contro la selezione della Val Pusteria. Spalletti ricuce lo strappo e gli ritaglia il ruolo di tre­quartista titolare nelle pri­me due giornate di cam­pionato contro e Ju­ventus, quelle che però se­gnano la fine dell’avventu­ra del tecnico toscano a Roma.



RANIERI
- Con l'arrivo sul­la panchina giallorossa di Claudio Ranieri Menez sembra sprofondare di nuovo nel­l’anonimato. In panchina contro il Siena, Ranieri lo fa giocare da titolare contro il Ba­silea, ma dopo un tempo lo toglie quasi indi­spettito. Per rivedere Menez in campo biso­gna attendere il CSKA Sofia. L’infortunio occorso a permette a Menez di trova­re più spazio e la svolta stagionale per lui ar­riva a S. Siro contro il Milan. Segna dopo tre minuti il gol del vantaggio, si procura un ri­gore che solo Rosetti non vede e gioca una straordinaria partita. E’ la gara che sembra convincere Ranieri che lo ripropone titolare contro il Fulham e poi in altre sei gare di campionato. Me­nez non ripete la gara di S. Siro e a Cagliari, quan­do Ranieri lo fa entrare in campo nell’ultimo quarto d’ora, scatena l’ira del tecnico con una prestazio­ne senza mordente. Risultato: neanche con­vocato contro il Chievo. I pochi minuti gio­ con il non restituiscono alla Ro­ma, Menez. Tanto meno la panchina di To­rino. L’occasione per ripartire e risalire si chiama Catania. Un’occasione durata solo un tempo.