27/02/2010 10:17
che fomentavano il popolo giallorosso coadiuvate dalla stampa sportiva della Capitale.
A detta di tutti (me compreso) già ci sentivamo ad Amburgo per doppiare finalmente lunico trofeo continentale presente nella bacheca di Trigoria conquistato nellormai lontanissimo 1961 senza tenere nella giusta considerazione le assenze pesantissime di Totti, Toni, Pizarro e Julio Sergio. Ma noi siamo fatti così: ci esaltiamo oltremisura quando le cose vanno bene e siamo tentati di buttare anche il bambino con lacqua sporca quando vanno male. La difficoltà di elaborare e mantenere unanalisi equilibrata dellandamento della squadra giallorossa è una difficoltà che da sempre investe tutti: tifosi, giornali,radio televisioni ed è probabilmente alla base, ovviamente insieme con altri fattori ben più decisivi come la situazione finanziaria o i poteri avversi del Palazzo del Calcio, dei pochi successi presenti nella storia romanista.
Tornando allattualità del dopo Panathinaikos, nel tentativo di spiegare la seconda sconfitta nelle ultime tre partite, la risposta è forse più semplice di quanto si possa pensare: la Roma è stanca, molto stanca. Le assenze di Totti e Toni sono state mascherate dallentusiasmo del gruppo, dalla sapiente regia di Pizarro e soprattutto dai miracoli di Julio Sergio Bertagnoli; ma quando si è dovuto fermare anche il Pek e si è arreso lex miglior terzo portiere del mondo è come se il fiume in piena, fin lì contenuto da argini usurati ma ancora solidi, fosse uscito improvvisamente dal suo letto allagando tutto ciò che trovava sul suo cammino.
Capitolo Doni: sarà pure sfortunato ma la cronaca ci riferisce che con lui in porta la Roma ha ripreso a subire tre gol a partita con leccezione della partita contro il Catania per il semplice fatto che i siciliani non hanno mai tirato in porta. Lo ripeto, sarà sfortunato ma evidentemente trasmette il suo scarso feeling con la sorte ai propri compagni di reparto irriconoscibili sia ad Atene che nel ritorno a Roma. Persa lEuropa si deve pensare a quella della prossima stagione che deve assolutamente essere la Champions dove si deve entrare dalla porta principale e, con quello che sta avvenendo in campionato, i nove punti di vantaggio sulla Juve potrebbero risultare non tranquillizzanti se pensiamo che i due prossimi avversari si chiamano Napoli e Milan. E per questo che mi permetto, come già ho fatto alla vigilia di Roma-Catania, di suggerire sommessamente di schierare Lobont al S.Paolo oltre a Motta e Burdisso in una partita che in questo momento non si può assolutamente
perdere.
Lasciamo perdere i sogni tricolori (per il momento) e concentriamoci per la conservazione del terzo posto lasciando possibilmente la Juve a distanza di sicurezza in attesa della partita con il Milan quando, se rientreranno Julio Sergio, Pizarro e Toni ce la giocheremo alla pari potendo rifare un pensierino a chi ci precede in classifica. Coraggio ragazzi e, soprattutto, equilibrio!