13/02/2010 10:08
Limpossibilità di allenarsi in maniera continuativa e completa (tante le giornate andate via tra differenziati e lavoro in palestra) gli ha fatto perdere quella brillantezza ritrovata nel girone di andata e unanimemente riconosciutagli. Il tecnico lo sa e, a meno di non trovarsi costretto a farlo come ha più volte ripetuto preferisce gestire il recupero fisico di Francesco, e della sua condizione di forma, in maniera prudente e graduale, senza forzarne tempi e modalità.
Visto il possibile ballottaggio tra il capitano e Julio Baptista, ecco che il montenegrino, luomo dei gol impossibili ma anche decisivi come lo è stato quello messo a segno domenica scorsa al Franchi torna ad essere lelemento su cui puntare come terminale offensivo dello schieramento giallorosso. Lui, luomo che nelle partite importanti difficilmente fa mancare il proprio apporto. A dispetto di chi lo considera soltanto uno che segna poco. Mentre così non è, visto il peso che hanno quasi sempre avuto i suoi gol. E i suoi tanti assist, che non valgono certo meno. Insomma, un giocatore decisivo, anche più di quanto dicano le statistiche. E che è chiamato stavolta ad essere altrettanto risolutivo. Perché se anche lo si è ripetuto alla vigilia di tante sfide, quella di stasera è forse più di altre la gara che può fare da spartiacque della stagione e chiarire una volta di più, o addirittura una per tutte, quale potrà essere il cammino della squadra fino al termine del campionato. O meglio, a cosa potrà realmente ambire, in corsa comè su tre fronti.
Una sfida allOk Corral, la definivamo ieri. Contro una squadra che a sua volta ha ritrovato stimoli e motivazioni, oltreché punti importanti ai fini della caccia alle stesse prime posizioni per le quali concorre la Roma. «Non siamo lanti-Inter» si affanna a ripetere Claudio Ranieri. Ma quando parla dei primi tre posti come obiettivo da raggiungere, ci mette dentro anche il primo. Anche se oggi sembra ancora lontano. Ma non è detto che vestire i panni della lepre, nel cui ruolo è oggi la squadra di Mourinho, sia sempre preferibile al fatto di inseguirla. A Mirko, fin da stasera e sia pure a distanza, il compito di impallinarla. Contro il Palermo di Delio Rossi, che laveva definito «lattaccante più forte che abbia mai allenato».