09/02/2010 09:43
E' una storia, una bella favola da raccontare quella di questo trentunenne di Riberao Preto, avi di Ripa Teatina, provincia di Chieti. Siamo nei primi mesi del 2006, Julio Sergio è tesserato per la Juventude, ma è bloccato da un serie infortunio, si opera al crociato, è in scadenza di contratto, il club brasiliano gli fa capire che non ce ne sarà un altro. Alessandro Lucci, il suo procuratore, si mette in moto. Si fa spedire una serie di dvd, appena arrivano li porta a Trigoria, consegnandoli a Daniele Pradè e Bruno Conti. Vengono visionati, l'esame viene superato, ma viene chiesto di poter visionare direttamente il giocatore attraverso uno stage di una settimana a Trigoria.
Siamo nel maggio del 2006, Alessandro Lucci fa una telefonata al giocatore, Julio Sergio non ci pensa un secondo, si imbarca sul primo volo per Roma, si presenta a Trigoria. Qualche giorno di allenamenti, poi Pradè e Conti danno il semaforo verde all'operazione, oltretutto a costo zero e con un passaporto comunitario che fa sempre bene. Non tutti, a Trigoria, in quei giorni erano convinti, ma il ds e il direttore tecnico giallorossi hanno voluto chiudere ugualmente l'affare, 135.000 euro netti il contratto per il primo anno.
Benedetti, oggi, quei centotrentacinquemila euro. Perché dopo aver atteso per oltre tre anni la sua chance, Julio Sergio quando gli è stata data, l'ha saputa sfruttare nel miglior modo possibile. Ha esordito l'ultima volta di Luciano Spalletti, seconda giornata, sconfitta, tre gol incassati, ma la sensazione, subito, che quella definizione di miglior terzo portiere del mondo, probabilmente era stata ingenerosa.
Con l'arrivo di Claudio Ranieri, Julio Sergio ha dovuto attendere che il tecnico, dopo la fiducia iniziale a Doni, conoscesse meglio i suoi giocatori, quando li ha conosciuti ha detto Julio Sergio e da allora è cominciata la parte finale di questa favola, quella da tutti vissero felici e contenti, il brasiliano è diventato una garanzia di questa Roma, appena cinque gol incassati nelle ultime dieci gare di campionato.
E ora c'è da garantirsi il futuro di questo portiere. Perché è in scadenza di contratto, visto che dopo il primo anno, ne firmò un secondo da 160.000, quindi altri due anni a 250.000 netti, due anni che si concluderanno il prossimo trenta giugno. Il prossimo sarà parecchio più consistente, si farà festa a casa Julio Sergio, zona Torrino della capitale, insieme alla moglie Kelly e al piccolo Enzo, nato a Roma, neppure un anno fa quando papà era ancora solo il miglior terzo portiere del mondo.
il futuro Rinnovo (con aumento) vicino: la Roma non vuole perderlo a parametro zero
ROMA - Il futuro di Julio Sergio è adesso. In questa settimana, quando molto probabilmente tra la Roma e il suo procuratore Alessandro Lucci, si comincerà a parlare del nuovo contratto del portiere brasiliano. La Roma non ha nessuna intenzione di lasciarlo andare via a parametro zero cosa che, abbinata alle prestazioni del giocatore in questa stagione, ha già suscitato linteresse di diversi club italiani come il Genoa ( nel mercato di gennaio gli uomini di Preziosi hanno proposto uno scambio alla pari con Amelia, rifiutato), la Sampdoria e il Palermo, ma anche di qualche club inglese. Anche Julio Sergio, peraltro, vuole continuare la sua avventura in giallorosso: «Il mio procuratore sta parlando con la Roma, lui sa che desidero rimanere qui, ho aspettato tanto la mia chance con questa maglia, la mia famiglia sta benissimo nella Roma, spero proprio di poter continuare con la Roma, in questo gruppo che è fantastico » . Insomma le premesse perché si arrivi alla fumata bianca ci sono tutte, laccordo si dovrebbe trovare sulla base di un quadriennale a cifre sicuramente superiori di quelle dellattuale contratto che al brasiliano garantisce uno stipendio annuo da duecentocinquantamila euro, un terzo, per dire, di quello che prendeva Mauro Esposito. Contratto a parte, nel futuro di Julio Sergio ci potrebbe essere anche una convocazione per la nazionale brasiliana. Del resto se è riuscito a prendere il posto di Doni che il ct Dunga ha convocato anche recentemente, non si capisce perchè il selezionatore brasiliano non possa prendere in considerazione Julio Sergio: «Io comunque voglio pensare soltanto alla Roma. Se poi un domani dovesse arrivare anche la convocazione per la nazionale brasiliana, allora per me sarebbe il secondo sogno che si materializza in questa stagione fantastica. Limportante, comunque, è continuare a fare bene con la Roma» .
il presente
Prima dellesplosione attuale solo unamichevole estiva Ora ha 21 partite da titolare
ROMA - Tutto inizia nel 2006 con un dvd. Destinataria: AS Roma. Mittente: Antonio Carlos Zago. Inizia così la storia romana di Julio Sergio. Un dvd in cui cè il meglio di un portiere in forza alla Juventude e sconosciuto alla platea europea. La Roma viene dalla felice esperienza di Doni che proprio in quel periodo sta cercando laccordo con la Roma per il suo primo rinnovo contrattuale. Julio Sergio è reduce da un infortunio al ginocchio, ma Zago garantisce sul suo perfetto recupero.
ITALIANO In favore di Bertagnoli cè la possibilità di fare un periodo di prova a Trigoria e soprattutto lorigine italiana dei nonni, originari di Ripa Teatina, la città originaria di Rocky Marciano, che gli regalano lo status di comunitario. Julio Sergio sbarca così a Roma per iniziare a lavorare agli ordini di Spalletti. Il provino va bene e il 10 luglio 2006, il numero uno brasiliano firma il suo contratto con la Roma.
SPETTATORE Le gerarchie di Spalletti per il ruolo di titolare però sono ben chiare: Doni è inamovibile e alle sue spalle cè sempre Curci. E allora Julio Sergio inizia la sua carriera di miglior terzo portiere della serie A, come lo definisce Spalletti. Una definizione a posteriori ingiusta, ma che voleva anche riconoscere la grande professionalità del giocatore. Anche lanno successivo, quando Curci parte per Siena e il posto di dodicesimo viene occupato dal nuovo arrivato Artur. Julio Sergio vince da spettatore due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana, e rischia di diventare anche Campione dItalia. Nellestate 2007 ha lopportunità di giocare unamichevole estiva con il Bayer Leverkusen, ma di gare ufficiali neanche lombra. Fino al 30 agosto scorso, quando Spalletti contro la Juventus, gli regala il debutto in Serie A prima di lasciare la scena a Ranieri. E anche a Julio Sergio. Da allora gioca 17 gare di campionato tutte da titolare e 4 di Europa League. Il nuovo numero uno giallorosso è lui.
il passato Anche in Brasile fece parlare di sé per interventi superlativi E già il Santos lo preferì a Doni
ROMA Forse adesso Fiorentina-Roma è diventata la partita della vita, con le sue parate a tenere in corsa la Roma prima della zampata vincente di Vucinic. Prima dellArtemio Franchi però Julio Sergio avrebbe potuto parlare di due gare giocate in Brasile qualche anno fa, quando ancora in Italia il suo nome non lo conosceva nessuno: Santos-Corinthians 4-2 e Botafogo- Comercial 4- 0. La prima con la maglia del Santos, la seconda con quella del Comercial. Due derby e un risultato identico: Julio Sergio migliore in campo grazie ai suoi riflessi e alle sue parate.
INFORTUNIO - In quegli anni brasiliani Julio Sergio aveva già mostrato tutte le sue potenzialità, tanto da arrivare ad un passo dalla Seleçao. Solo un grave infortunio al ginocchio con conseguente operazione gli impedì di proseguire nella sua ascesa tra i numeri uno brasiliani. Unascesa iniziata da giovanissimo con il Botafogo di Ribeirao Preto, la sua città natale, e proseguita in giro per il Brasile con addosso le maglie semisconosciute in Italia del Sertaozinho, o del Francana, o del Comercial di San Paolo. Poi lapprodo al Santos. Ed è lì che il curriculum di Julio Sergio ha iniziato a diventare quello di un portiere di rango.
VITTORIE In tre stagioni con la maglia bianca che fu di Pelè, Julio Sergio ha vinto due campionati brasiliani ( 2002 e 2004), e disputato due Coppe Libertadores. Non lultimo arrivato, insomma. Ha giocato con un giovanissimo Robinho nel Santos e diviso lo spogliatoio con Antonio Carlos Zago, ritornato in Brasile per vestire della Juventude dopo le annate romane e romaniste. E proprio Zago diventerà il suo ponte con lItalia e con i destino. Ma soprattutto Julio Sergio nel Santos per una stagione ha incrociato il proprio cammino con quello di Doni. Ironia della sorte il titolare in quella stagione ( la 2004) era proprio il portiere di Ribeirao Preto e non Doni. Al Santos le gerarchie erano queste. Per invertirle anche a Roma Julio Sergio ha impiegato tre anni.