La Roma si ferma

19/02/2010 08:48

 

Lo spettacolo dell’Oaka è da , più di 60 mila spettatori, musica e coreografie. Ranieri si adegua alla cornice da grande evento e, confermando di non voler rinunciare a niente, preferisce schierare ancora i migliori del momento. Cioè insiste sugli uomini di cui si fida di più negli ultimi tempi e non si fa tentare dal turn over, ripartendo dal secondo tempo della gara di domenica con il Palermo.

Con il suo assetto standard, il 4-4-2. L’unica modifica è sugli esterni: Taddei torna a destra e Brighi si sposta a sinistra. Rinviato il rientro di Perrotta che ha una protusione discale e un fastidioso torcicolo e finisce addirittura in tribuna. In porta inizia Julio Sergio, anche se Doni lo sostituirà prima dell’intervallo: per il titolare infortunio muscolare all’adduttore della coscia destra. Mexes è ancora in panchina, visto che non sta benissimo, e Juan di conseguenza deve andare in campo. E’ il leader di reparto e dopo due minuti si presenta con un anticipo straordinario su Cissè. Sulla respinta, tiro da fuori di Katsouranis, sporcato in mezzo all’area e buttato in angolo di piede da Julio Sergio.

 

Il Panathinaikos parte all’assalto, sfruttando il che chiama un atteggiamento spregiudicato. Burdisso inizialmente fa muro insieme con Juan, i centrocampisti si schiacciano verso la linea difensiva e la pressione si sente meno. La chance più evidente capita a Riise, su lancio da destra di Motta, al quattordicesimo: il sinistro del norvegese è forte e preciso, ma colpisce il palo interno. Julio Sergio vola con la mano destra a respingere in angolo la botta dalla distanza di Ninis, ma un minuto dopo, al ventinovesimo, la Roma passa. Baptista appare all’improvviso e appoggia lateralmente per Vucinic che si piazza la palla sulla linea dell’area e, di , dà una carezza di interno al pallone finito accanto al palo lontano: gol splendido, per l’esecuzione, nono stagionale e undicesimo in Europa. Si fa male Julio Sergio, tocca a Doni. Prima dell’intervallo la palla del pari sulla testa di Cissè: pennellata dal fondo di Leto, ma il francese indirizza a lato.

 

Il Panathinaikos ci prova ancora ad inizio tempo e sempre con Katsouranis: Doni prova a bloccare, ma non trattiene. E’ il segnale che non è in serata. Nessun avversario ne approfitta. Solo Pizarro detta i tempi, cercando il possesso palla, ma i compagni non collaborano, lasciando spesso l’iniziativa alla squadra di Nioplias. I giallorossi buttano al vento anche qualche contropiede. Il primo pari a metà ripresa: angolo di Karagounis, uscita a vuoto di Doni, torre di Cissè con Burdisso sovrastato e tap-in svirgolato di Salpingidis, appena entrato per Katsouranis. Ranieri pensa al campionato, domenica il Catania, e toglie l’unico attaccante di ruolo che ha attualmente a disposizione: fuori Vucinic per Menez che però gira a vuoto. Dopo cinque minuti dentro anche Cerci per Taddei. L’esterno conquista un rigore, fallo di Spiropoulos, trasformato da Pizarro al trentaseiesimo. Ma Doni sbaglia ancora e pareggia al trentanovesimo Christodoulopoulos, anche lui in campo solo da due minuti per Ninis: i cambi premiano Nioplias. E, a un minuto dal recupero, il gol di testa di Cissè, in anticipo ancora su Burdisso, con la Roma che riscopre il sapore amaro della la sconfitta, l’ultima il 28 ottobre a Udine, la prima in assoluto in Grecia.