09/02/2010 09:12
Il riferimento di Mexes è rivolto anche a se stesso. Il difensore di Tolosa, «troppo certo del posto dal titolare», aveva iniziato la stagione con molte sbavature, tanto da convincere Ranieri a tenerlo fuori per circa un mese. Alla prima occasione Philippe si è fatto trovare pronto dimostrando che quando sta in forma rimane uno dei più forti difensori europei, alla faccia di Domenech. «Alla Nazionale non ci penso. Cè la Roma», dice col sorriso Mexes che smentisce anche le vocine che lo volevano vicino alla Juve. Laltro grande protagonista ritrovato è Juan. Per lui, sin dal suo arrivo a Roma, si è sprecato un paragone con una leggenda come Aldair. Un paragone che può sembrare blasfemo solo a chi non ha visto Juan giocare negli ultimi mesi. Il capitano del Brasile, spesso infortunato nel periodo Spalletti, non si è fermato un attimo inanellando una serie di prestazioni da oscar del calcio. «E molto importante non subire gol, da quando è arrivato il mister abbiamo trovato le motivazioni e i meccanismi giusti », ha detto il brasiliano.
La difesa blindata di Ranieri, però, è stata chiusa a chiave anche dal rendimento continuo di Burdisso e dalle grandi parate di Julio Sergio. Per largentino, Ranieri sta studiando da tempo una collocazione sulla fascia destra dove né Cassetti, né Motta (escludendo a priori Cicinho) sembrano convincere troppo. Mentre Julio Sergio è pronto a firmare un nuovo contratto da un milione di euro, quattro volte superiore allattuale da terzo portiere.
La forza difensiva della Roma passa quindi dalla classe di tre centrali di livello assoluto (più il giovane Andreolli), dalla sorpresa Julio Sergio, ma anche, come rimarcato da Mexes e Juan, dal sacrificio del resto della rosa che, come accaduto a Firenze, si abbassa per dare una mano ai compagni della difesa. A testimonianza della compattezza di un gruppo destinato a regalare ancora grandi emozioni.