11/02/2010 18:16
Ricordo assai cruento che neppure il trascorrere di tanti e tanti secoli può avere presso di lei cancellato. Le diciamo questo in vista dei due cimenti che prossimamente lattendono, prima col Palermo e successivamente col Catania. Resti fra noi, divo Claudio, ma quei due là, il Delio Rossi e, soprattutto, il Sinisa Mihajlovic, ostentano facce da grandi Cornelii. Facce che li rendono temibilissimi. Non trova? Noi troviamo.
Ed è la ragione per cui, a scanso di dispiaceri, la preghiamo dindossare al più presto le mai troppo lodate e utilizzate mutande di bandone. Tanto le doveva, nel segno di una leale collaborazione, la Roman-Onan Confraternita Onlus.
La preghierina, che potrà far sorridere qualcuno, era a nostro avviso imprescindibile. Sì, perché temiamo che Mastro Claudio, corroborato comè da strafottenza romanesca, non si renda ben conto daver con la sua serie positiva in giallorosso rotto parecchie ragguardevoli scatole. Specialmente lassù dove qualcuno, al di là delle manfrine pelose, lo (ci) odia. A cominciare dai dignitari della Juventus, che non gli perdonano la figura da cioccolatai da lui inflittagli, per non parlare dei lord-protettori milaninteristi che, incominciando a chiedersi cosa si sia messo in testa quel romano laggiù, già urlettano: Uhé, giuvenòtt, la ricreazione è finita!.
Gli è che noi, invece, vogliamo far durare detta ricreazione oltre i limiti del possibile e dellimpossibile. Sennò che onanisti saremmo. A Roma, si dice (almeno, si diceva) che solo i farmacisti sono tenuti a dare consigli. Figurarsi se noi, dal nostro marginalissimo cantuccio, ci arrischiamo a fornirne a un fusto della stazza di Mastro Claudio, il quale sa sbagliare da solo. Ben sapendo che fin qui, il signor Ranieri, inatteso quanto benefico propheta in patria, lungi dallo sbagliare qualcosa, le ha indovinate tutte, è, parlando a noi stessi, che recitiamo questulteriore preghiera (del marinaio). Da accorto navigante qual è, il mister giallorosso continui a dare unocchiata al cielo che incombe sulla sua galera. E vero: il vento continua a spirare in poppa e nessuno scricchiolio sinistro vien su dalla chiglia, e anche velatura e sartiame sembrano a posto
Ma lassù, giusto in cielo, non nota un volo sinistro di procellarie, uccellacci che annunciano sempre tempesta? Perché tempeste ci saranno, Mastro Claudio, e inevitabili. Allora che fare? Perseveriamo nel parlare a noi stessi: occorre tenere ben unita la ciurma e il polso saldo sulla barra, pronti ad affrontare il capriccio dei venti del nord.
Tutto scontato, Mastro Claudio, noi onanisti ci fidiamo di lei. Badiamo, però, allonda anomala. Che non ci colga proprio nello stretto di Messina, tra Scilla e Cariddi. Perché, a volte, il vento del nord, dimprovviso prende a tirare da sud, e allora son guai.
Con quei due Cornelii in vista, vàtti a fidare.