14/02/2010 10:50
Una costante delle ultime giornate sembra essere il troppo spazio lasciato agli avversari: «E vero. Tra Fiorentina e Palermo ci hanno tirato in porta troppe volte. Una volta era difficilissimo, ora accade con una frequenza eccessiva. Non so se è perché arretriamo o perché cercanodifarciaprire. So che prima non prendevano la porta, e adesso la prendono. Dobbiamo migliorarci prima che sia troppo tardi».
Per fortuna che cè Julio Sergio, gli fanno notare. «Un plauso va soprattutto al mio preparatore. E anche grazie a lui che Bertagnoli, Doni, ma anche gli altri stanno facendo bene. Come tutti i compagni, sono determinati, propositivi e volitivi quanto serve». La conferma che il buon momento è frutto della «testa libera dice e della determinazione dei giocatori nel volere un risultato. Così come nel risolvere con la qualità i momenti topici della gara».
Giovedì cè già un altro impegno importante. «Ad Atene troveremo un ambiente caldo. Ci attende una partita difficilissima, contro una squadra prima in classifica, con buoni giocatori, di cui parecchi nazionali. Ai miei ho detto innanzitutto che dobbiamo andare là per fare gol». Un giornalista inglese gli chiede dei progressi di Riise. «E stato importante per la sua carriera giocare qui in Italia gli risponde Ranieri in inglese. A Liverpool giocava soprattutto in attacco, qui ha imparato anche a difendere», dice il tecnico, che fa i complimenti anche a Brighi («Due gol e un assist dimostrano che sa farsi trovare sempre pronto») e a Julio Baptista («Ha dedicato il gol alla curva e ne ha ricevuto lapplauso. I gol li ha sempre fatti e sono convinto che tornerà a farne altri anche qui da noi»). Nel posticipo, però, cè Napoli-Inter. «Non mi interessa» risponde lapidario il mister, che si schermisce anche quando gli ricordano del nuovo record personale appena ottenuto, quello delle venti partite utili consecutive. «Così mhanno detto», dice, in maniera altrettanto laconica. Ma se i punti dovessero restare sei anche dopo la sfida di domani sera? «Come cantava Mina, E se domani ».